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Confini, intesa vicina tra Croazia e Slovenia (Il Piccolo 01 ago)

di ANDREA MARSANICH

ZAGABRIA Entro la fine del 2009, andrà individuata, concordata e attuata una soluzione alla pluriennale disputa confinaria tra Croazia e Slovenia, che permetta lo sblocco delle trattative lungo l’asse Zagabria–Bruxelles, arenatesi lo scorso dicembre per il veto di Lubiana. Questi i segnali promettenti lanciati ieri dai saloni del maniero di Trakoscan, nello Zagorje croato, dove si sono riuniti la neopremier croata Jadranka Kosor e il suo omologo sloveno, Borut Pahor.

I due capi di governo si sono incontrati per la prima volta da quando la Kosor è subentrata, agli inizi di luglio, al dimissionario Ivo Sanader, che aveva deciso di abbandonare l’incarico anche per le frustrazioni derivanti dal “no” sloveno all’avanzata della Croazia verso l’Unione europea. Le incoraggianti premesse della vigilia dell’incontro su un avvicinamento delle posizioni si sono realizzate. I due premier si sono presentati sorridenti ai giornalisti dopo il colloquio, a testimonianza che probabilmente Zagabria e Lubiana (pungolate dall’Europa dei 27 e, di recente, anche dagli Stati Uniti) paiono in procinto di superare gli ostacoli bilaterali, ponendo finalmente in essere gli auspicabili rapporti di buon vicinato.

In pratica, i due premier hanno dichiarato di avere raggiunto un accordo, una specie di «piano approssimativo» per risolvere la disputa confinaria, che riguarda soprattutto la frontiera marittima nel golfo di Pirano (o valle di Salvore come la definiscono i croati). In base al piano, le due parti individueranno e quindi armonizzeranno in autunno la soluzione del problema, per poi approvare l’intesa prima che arrivi il 2010. L’accordo comporterebbe l’automatica ripresa dei negoziati di adesione fra la Croazia e l’Unione Europea, attualmente su un binario morto, poiché Lubiana blocca ben 14 capitoli, sostenendo che Zagabria ha consegnato a Bruxelles documenti in grado di pregiudicare la soluzione della controversia confinaria, facendo pendere l’ago della bilancia a suo favore.

«Siamo riusciti a tracciare la strada sulla quale Croazia e Slovenia potranno continuare il loro cammino – ha detto la Kosor – sono soddisfatta perché finalmente abbiamo cominciato a risolvere quelle cose che sono d’interesse per entrambi i Paesi». Pahor, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha ripetuto lo stesso concetto, confermando che la soluzione del contenzioso potrebbe essere concordata nei mesi autunnali e realizzata a fine anno. «Ci saranno nelle settimane a venire contatti molto intensi tra il sottoscritto e la Kosor, come pure tra i due ministri degli Esteri, Gordan Jandrokovic e Samuel Zbogar – ha dichiarato Pahor – sovente saremo lontani dalle telecamere, per poter lavorare in pace. Dobbiamo andare avanti sulla strada tracciata, nell’interesse dei due Paesi e dell’Unione Europea, dando così un contributo strategico all’allargamento dell’Unione nei Balcani occidentali”.

La Kosor ha parlato di dialogo costruttivo nel castello di Trakoscan, di apertura di una nuova pagina nei rapporti bilaterali tra i due Paesi. Sia la Kosor che il suo ospite non sono voluti scendere nei dettagli del loro colloquio di circa 90 minuti, non abboccando alle domande dei numerosi giornalisti che volevano sapere qualche particolare su un incontro che ha suscitato forte interesse in Croazia e Slovenia, come pure a Bruxelles. Dalle parole si dovrà ora passare ai fatti, per superare uno scoglio emerso 18 anni fa (all’ atto dell’ indipendenza dei due Paesi), proprio nel bel mezzo del golfo di Pirano. Lubiana ha sempre insistito per l’ accesso diretto e sovrano alle acque internazionali, frustrata in tal senso da Zagabria, la quale sostiene – richiamandosi al diritto internazionale – che non è possibile tracciare un simile confine. In cinque mesi, quanti ne mancano alla fine del 2009, si dovranno cancellare quasi due decenni di tensioni, dispetti e incomprensioni, arrivando all’intesa.

 

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