26.03.2025 – Si è tenuta anche quest’anno la cerimonia solenne a Tarvisio per l‘anniversario dell’eccidio dei 12 Carabinieri, insigniti di Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”, barbaramente uccisi a Malga Bala (attuale Slovenia) sopra la Val Bausiza, nel circondario di Plezzo, la mattina di sabato 25 marzo 1944.
Dino Perpignano, vice brigadiere, comandante, di Sommacampagna (Verona), nato il 21 agosto 1921
Per iniziativa del Comitato provinciale di Verona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia a suo tempo è stata apposta una targa nel comune di Sommacampagna ( VR), luogo di nascita di Dino Perpignano, comandante del distaccamento fatto proditoriamente prigioniero e poi massacrato in spregio alle leggi di guerra sul trattamento dei prigionieri.
I suoi dipendenti si chiamavano Primo Amenici, di Santa Margherita d’Adige (Padova), nato il 5 settembre 1905 – Domenico Dal Vecchio, di Refrontolo (Treviso, nato il 18 ottobre 1924) – Fernando Ferretti, di San Martino in Rio (Reggio Emilia), nato il 4 luglio 1920 – Lindo Bertogli, di Càsola di Montefiorino (Modena), nato il 19 marzo 1921 – Michele Castellano, di Rocchetta Sant’Antonio (Foggia), nato l’11 novembre 1910 – Attilio Franzan, di Isola Vicentina (Vicenza) nato il 9 ottobre 1913 – Rodolfo Colzi, di Signa (Firenze), nato il 3 febbraio 1920 – Adelmino Zilio, di Prozzolo di Camponogara (Venezia), nato il 15 giugno 1921 – Pasquale Ruggiero, di Airola (Benevento), nato il 11 febbraio 1924 – Pietro Tognazzo, di Pontevigodarzere (Padova), nato il 30 giugno 1912– Antonio Ferro, di Rosolina (Rovigo), nato il 16 febbraio 1923.
Tutti e 12 i Carabinieri erano stati scelti dalle caserme della Tenenza di Tarvisio e della Compagnia di Tolmezzo, da cui dipendeva Tarvisio. Erano lì, da alcune settimane, a difesa della centralina idroelettrica che forniva corrente ai paesi del circondario e soprattutto alla miniera di Cave.
Vennero uccisi in maniera efferata dai partigiani in quanto simbolo dello Stato italiano, uno Stato che doveva sparire da quelle vallate che erano obiettivo della nascente Jugoslavia comunista del Maresciallo Tito.
Questi martiri della ferocia tutina sono stati insigniti di Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”.

