News VeronaUniv

Collettivi e Casapound, tensione all’Ateneo di Verona per le foibe – 13feb13

Dopo tanti anni, la cittadella universitaria veronese è ritornata nel clima degli anni di piombo. Si sono vissuti attimi di grande tensione ma nessun scontro fisico ieri al polo Zanotto. A confrontarsi, i giovani di Casapound, Forza Nuova e Blocco studentesco contro i giovani di sinistra che avevano organizzato un convegno sulle foibe. L’incontro, però, due giorni fa era stato annullato dal rettore Alessandro Mazzucco con il plauso di tutti gli esponenti della destra veronese a partire dal consigliere della lista Tosi, Vittorio Di Dio per continuare con i dirigenti dei movimenti estremisti come Marcello Ruffo di Casapound e Martina Poli di Blocco studentesco.

Anche il sindaco Flavio Tosi si era associato al coro di critiche all’incontro. Ieri, però, i giovani promotori dell’incontro sulle foibe hanno organizzato comunque un incontro nell’aula T4 del polo Zanotto, suscitando la pronta reazione degli esponenti dell’estrema destra veronese. L’appuntamento all’università, però, non è al vaglio degli inquirenti perché si è organizzato nei locali del Polo Zanotto e, spiegano dalla questura, non può essere contestata loro alcuna infrazione al codice penale. Non si sa se in quell’aula con diversi giovani ci fossero anche i relatori previsti fino a due giorni fa.

Tra loro, era previsto l’intervento anche della saggista Alessandra Kervesan che in una recente intervista diffusa sul web ha sostenuto che «commemorare i morti delle foibe significa commemorare rastrellatori fascisti e collaborazionisti nazisti». Una tesi che prima ha convinto il rettore a cancellare l’incontro e poi ha fatto andare su tutte le furie gli esponenti del blocco studentesco e Casapound oltre a Forza Nuova. Ieri in una trentina sono entrati nei corridoi del polo Zanotto, è la ricostruzione fatta dalla polizia, per raggiungere i coetanei impegnati a discutere su quell’evento storico.

Sembra che i partecipanti all’incontro abbiano così chiuso le porte dell’aula con sedie per impedire l’ingresso di chi si era avvicinato, raccontano in questura, con le sciarpe attorno al viso per non farsi riconoscere. Ad un certo punto, è scoppiato un fumogeno nel corridoio, provocando il fuggi fuggi generale compreso il personale dell’università. «L’aria si era fatta irrespirabile», ha raccontato una dipendente dell’università. Nel frattempo, gli agenti della questura e i carabinieri, presenti fin nel primo pomeriggio nella zona universitaria, hanno fatto il loro ingresso nel polo Zanotto, dopo l’autorizzazione dello stesso rettore, per fermare i facinorosi. I giovani vicini all’estrema destra, però, sono fuggiti, facendo perdere subito le loro tracce. Nel frattempo, dall’aula T4 si sono allontanati anche i giovani in procinto di discutere sulle foibe, costretti a rompere le maniglie delle porte per evitare di restare soffocati dal fumo dei fumogeni.

Al termine delle tensioni, gli agenti della Digos hanno sequestrato due auto, parcheggiate in via San Francesco, contenenti bandiere e fumogeni. Ora gli inquirenti indagano per accensione pericolosa di cose oltre che di danneggiamento. In questura, sono stati sentiti già in serata alcuni testimoni e la polizia ha continuato a vigilare sull’intera cittadella universitaria fino alla tarda serata. Ad accendere la miccia, l’incontro «Le foibe: tra mito e realtà», organIzzato dal collettivo Studiare con lentezza, che riunisce studenti di sinistra che dal novembre 2011, insieme ad altri gruppi, hanno in concessione un’aula al piano terra della facoltà di lettere e Filosofia, negli spazi di pertinenza del dipartimento Tempo, spazio, immagine società diretto da Gian Paolo Romagnani. Proprio qui era previsto ieri l’intervento della storica Alessandra Kersevan, annullato dal rettore dopo che molti avevano ritenuto l’appuntamento «un palese tentativo di negare o ridimensionare l’accaduto», offensivo nei confronti della memoria delle vittime a maggior ragione a soli due giorni dalla giornata nazionale del ricordo.

Nonostante il diktat del «magnifico», però, organizzatori e relatori si sono presentati all’appuntamento e a quel punto «è intervenuto anche il direttore amministrativo, Antonio Salvini, che però non è riuscito a farli desistere, non è bastato neanche togliere la corrente elettrica nelle aule. Tanto che gli organizzatori sono entrati in un’aula vicina e hanno dato il via all’incontro», spiega Giorgio Gugole, rappresentante del personale tecnico amministrativo in senato accademico. Qui il seminario è proseguito al buio, per una ventina di minuti finché i rappresentanti della destra sono entrati nei corridoi schierandosi davanti all’aula. «Gli organizzatori hanno avuto la prontezza di bloccare con delle sedie l’accesso all’aula sia dal corridoio che dal giardino», racconta Andrea Signorini, un cittadino presente nel’aula per assistere all’incontro, «altrimenti non so cosa sarebbe successo, probabilmente sarebbero arrivati al mani, a giudicare dalle urla e dagli slogan. Ci sentivamo in trappola, per fortuna è intervenuta la Polizia: sentivamo odore di spray al peperoncino, forse ci è scappato anche un lacrimogeno, ma alla fine li ha dispersi e l’incontro è stato sospeso». Questa mattina sono attese le reazioni istituzionali e ufficiali e Omar Rahman, presidente del Consiglio degli studenti, chiederà a formalmente che venga tolta ai collettivi la concessione dell’aula in questione.

Giampaolo Chavan e Elisa Pasetto
www.larena.it 13 febbraio 2013

 

 

 

Verona, l’ingresso del Polo Zanotto, luogo degli scontri tra opposte fazioni (foto www.larena.it)

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.