Aspettavano Luigi Pirandello. E invece si sono ritrovati Claudio Magris (un brano da “L’infinito viaggare” ndr). Di sicuro, un colpo basso per i 500 mila studenti che il 19 giugno hanno affrontato la prova scritta di italiano all’esame di maturità.
ESPERTO DI MITTELEUROPA.
Perché gli autori contemporanei sono sempre i più temuti – affrontati spesso superficialmente nell’ultima parte dell’anno – e pochi, probabilmente, conoscevano le opere del germanista triestino, che ha contribuito a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e del ‘mito asburgico’.
«Rappresenta un punto di incontro tra cultura austro-ungarica, slava e italiana, permettendo di sottolineare l’importanza di discorsi interculturali», ha commentato Mario Rusconi, vicepresidente del sindacato dei Dirigenti scolastici, precisando che – per la prima volta a memoria d’uomo – è stato scelto un autore vivente.
IL RAPPORTO CON TRIESTE.
Magris, che si è laureato a Torino nel 1962, è stato professore di lingua e letteratura tedesca nel capoluogo piemontese e poi a Trieste. La città giuliana, multiculturale e densa di stimoli, ha avuto un ruolo fondamentale nell’opera dello scrittore che per scrivere sceglie ancora i tavolini dell’Antico Caffè San Marco.
In libreria, ha esordito nel 1963 con Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, un’elaborazione della sua tesi di laurea.
È stato fra i primi a rivalutare il filone letterario di matrice ebraica all’interno delle opere mitteleuropee con Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971).
UTOPIA E NICHILISMO.
Ma a consacrarlo come uno dei più grandi autori italiani contemporanei è stata l’uscita di Danubio (1986): un viaggio-diario attraverso i luoghi in cui sono vissuti i grandi protagonisti europei, con cui vinse il Premio Bagutta nel 1986.
Il filo rosso che unisce i saggi del germanista, collaboratore assiduo del Corriere della Sera, è il nesso tra utopia e nichilismo. Magris invita il lettore a confrontarsi con la crisi dei grandi sistemi di valori, togliendogli l’illusione di riscattarla ma spingendolo ad accontentarsi, forse, di correggerla.
Nel 1997, lo scrittore ha ottenuto anche il Premio Strega con il romanzo Microcosmi: un viaggio che prende avvio proprio dal Caffè San Marco di Trieste per chiudersi, come un racconto onirico, nella chiesa del Sacro Cuore. Qui, come in Danubio, Magris prende avvio da piccoli particolari per elaborare considerazioni generali, ripercorre la storia dei luoghi, riflette su letterati famosi; descrive incontri con figure umane particolari.
MICROCOSMI A TEATRO.
Da Microcosmi è stato tratto uno spettacolo teatrale itinerante, diretto da Giorgio Pressburger, che sarà presentato in anteprima assoluta della 22esima edizione del festival, a Cividale del Friuli dal 12 al 20 luglio 2013.
Nel 1999 gli sono stati assegnati anche il Premio Chiara alla carriera e il Premio letterario Giuseppe Acerbi e nel 2007 ha vinto anche il Premio Mediterraneo per stranieri con À l’Aveugle.
Eletto senatore come indipendente, Magris ha aderito al gruppo misto tra il 1994 e il 1996.
FEDE REPUBBLICANA.
Di fede repubblicana, Magris è stato elettore senatore come indipendente e ha aderito al gruppo misto dal 1994 al 1996. Nel 2006 è divenuto cittadino onorario di Monfalcone.
Era dato come favorito per la vincita del Premio Nobel per la letteratura 2007, che fu poi assegnato alla scrittrice inglese Doris Lessing. Il 18 ottobre 2009 si è aggiudicato il Friedenspreis des Deutschen Buchhandels, ovvero il premio per la pace degli editori, uno dei più ambiti in abito culturale tedesco.
Nel 1960 ha sposato la scrittrice Marisa Madieri (1938-1996), che gli ha dato due figli, Francesco e Paolo. Dopo essere rimasto vedovo si è risposato con la scrittrice triestina Jole Zanetti.
(fonte www.lettera43.it 19 giugno 2013)