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cittadellaspezia.com – 240707 – La Foiba di La Spezia

Mattinata di grande lavoro per Carabinieri, speleologi, artificieri e vigili del fuoco. Per tutta la giornata effettueranno sopralluoghi nel comune di Riccò del Golfo alla Foiba di Campastrino.
Una grande buca profonda oltre 40 metri nella quale nel lontano 1972 furono recuperati resti umani di militari tedeschi ed italiani (questi ultimi chiaramente appartenenti alla famigerata Decima Mas).
La questione delle Foibe è una delle storie italiane più soggette ad interpretazione (varia) dell’immediato dopoguerra. Relativamente a quella presente nel comune di Riccò, pare che dopo la resa dell’aprile 1945 i prigionieri sopravvissuti agli scontri con i partigiani, furono gettai nella Foiba – non si sa se vivi o morti -, foiba posta a poche centinaia di metri del locale presidio tedesco.
L’ano scorso lo spezzino Lorenzo Martinelli è sceso nuovamente nella foiba a clessidra di Campastrino, rinvenendo altri resti umani. Lo ha fotografati ed ha cominciato una sorta di “lunga battaglia” per il recupero globale dei resti, insieme all’avvocato spezzino Guidi ed a Marco Pirina, presidente del centro studi e ricerche storiche “Silentes Loquimir”, riconosciuto in Italia ed in Europa come il primo che ha portato a conoscenza dell’opinione pubblica e della storia, delle foibe, grazie a diverse pubblicazioni.
Tutti i resti che saranno raccolti, verranno inviati al laboratorio criminalistico del servizio di medicina legale di Venezia.
 
Alessandro Grasso Peroni
 

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