“Chiudere il cerchio” sul confine adriatico

22.04.2025 – Non si aspettava tante domande e interventi Guido Rumici quando ha presentato i suoi quattro libri sul confine orientale della serie “Chiudere il cerchio”. Eppure curiosità e voglia di dire la propria opinione ha spinto vari arzilli vecchietti a partecipare. L’incontro pubblico si è svolto sabato 12 aprile 2025, alle ore 15.00, presso lo Spazio Artistico Culturale dell’Opera Pia Coianiz in Via Pietro Coianiz 8 a Tarcento (UD), in collaborazione con il Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD).

L’evento era organizzato dal pittore Toni Zanussi, coadiuvato da Dino Durigatto e Andrea Biban, dell’Associazione “In Stella”, presieduta da Maura Cragnolini, col patrocinio del Comune di Tarcento in collaborazione con le volontarie dell’Unità territoriale di Tarcento della CRI.

Lo storico e saggista Guido Rumici ha illustrato ai numerosi presenti la tetralogia “Chiudere il cerchio”, una panoramica del Novecento sul Confine Orientale d’Italia, basata su una vasta raccolta di testimonianze realizzata dallo stesso professore Rumici assieme ad Olinto Mileta Mattiuz. Ha aperto il pomeriggio culturale Dorotea Zanini, vice presidente dell’Opera Pia Coianiz, Azienda pubblica di sevizi alla persona, in rappresentanza del presidente Giovanni Zuccolo. “Il nostro Centro residenziale per persone anziane, sorto alla fine dell’Ottocento – ha detto Zanini – di recente ha aperto le porte alla cultura, alla musica e all’arte per i nostri pazienti e per la popolazione locale nel nostro Spazio artistico culturale e siamo onorati di presentare i libri di Guido Rumici su un tema così poco conosciuto”.

Chiudere il cerchio è il titolo di un’ampia opera che comprende quattro volumi di memorie giuliano dalmate, ognuno dei quali ha un sottotitolo che ne specifica meglio il contenuto ed abbraccia periodi diversi della nostra storia. Si va dall’inizio del Novecento al Secondo conflitto mondiale per il primo volume, il Secondo conflitto mondiale per il secondo testo, l’immediato dopoguerra per il terzo e Il lungo dopoguerra per il quarto.

Guido Rumici – Foto: ANVGD Udine

Dopo aver portato i saluti di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, ha dialogato con l’autore il professore Elio Varutti, componente dell’Esecutivo provinciale dell’ANVGD medesima. Varutti ha colto l’occasione per donare una copia dell’ultimo suo libro “La patria cercata.  Ricordi di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana” alla biblioteca dell’Opera Pia Coianiz. La professoressa Manuela Fabbro e la stessa Dorotea Zanini hanno letto alcuni brani significativi tratti dalle pagine della tetralogia di Guido Rumici.

Tra il pubblico, oltre a vari interventi, si sono notati alcuni soci dell’ANVGD, come Livio Sessa, di avi dalmati e parenti di Dignano e Pola. Al termine della presentazione, grazie all’Università Popolare di Trieste, sono state distribuite ai presenti alcune copie del giornale più longevo della Croazia, scritto in lingua italiana, «La Voce del Popolo» stampato a Fiume. Fondato nel 1889, è il quotidiano italiano dell’Istria, di Fiume e del Quarnero, edito dalla casa editrice Edit.

Dopo aver letto la bozza del presente articolo Sergio Satti, nato a Pola nel 1934, esule a Udine e decano dell’ANVGD provinciale, ha detto: “Provo una grande consolazione a leggere gli articoli e le ricerche pubblicate nel sito dell’ANVGD di Udine, così documentate e rigorose per diffondere sempre di più le conoscenze sull’esodo giuliano dalmata”.

Fonte: ANVGD Udine – 16/04/2025

 

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