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Cherso: mantenere vive lingua e cultura italiane (Voce del Popolo 18 nov)

CHERSO – La comunità nazionale italiana a Cherso è fortemente radicata sul territorio; è una realtà vivace e interessante. Non mancano quindi le prospettive, ma nemmeno i problemi. Facciamo il punto della situazione con Gianfranco Surdić, presidente della Comunità degli Italiani operante nel capoluogo isolano.
Quali sono le principali attività svolte dal sodalizio?
Sono circa 250 i soci iscritti alla CI di Cherso. Il nostro intento principale è quello di mantenere e diffondere la cultura e la lingua italiane, in un luogo dove da secoli è viva la cultura italiana o istroveneta. Per questo motivo, puntiamo principalmente ai corsi di italiano per bambini e giovani. In genere li organizziamo nella nostra sede. Purtroppo adesso la situazione dello stabile in cui si trova la CI è precaria: pertanto per motivi di sicurezza legati all’edificio ora i corsi di lingua sono fermi. Per poter ripartire con gli stessi dobbiamo trovare una sistemazione adatta.

Necessario ristrutturare la sede CI

Vi è la necessità di ristrutturare lo stabile?
Sì. L’edificio così com’è non è sicuro e per questa ragione non possiamo organizzare i nostri corsi di italiano e nemmeno svolgere alcuna delle nostre attività.
Crede che i lavori di ristrutturazione andranno presto in porto?
Io sono fiducioso. L’incontro con il console generale d’Italia a Fiume, Fulvio Rustico, è stato positivo e sono convinto che i risultati non mancheranno, anche grazie al supporto che ci è stato assicurato dall’Unione Italiana. Credo che questi rapporti siano importanti per tutte le Comunità degli Italiani, non solo per la nostra.

Abbiamo tante idee, ma mancano i mezzi

A proposito, quali sono i vostri rapporti con le altre CI?
Il nostro problema più grande è che ci troviamo su un’isola e i collegamenti con la terraferma e i viaggi sono per noi molto costosi. Per noi andare in una CI dell’Istria, con la quale magari vorremmo collaborare o semplicemente visitare per discutere di varie cose insieme, risulta difficile. Il viaggio costa, c’è sempre il problema dei mezzi finanziari che scarseggiano. Da parte nostra abbiamo il desiderio di collaborare con le altre CI e sicuramente lo faremo in futuro, ma ora possiamo soltanto fare progetti. Non possiamo però realizzarli perché mancano i mezzi finanziari. Comunque siamo in contatto telefonico con tante Comunità e questo è anche importante. Soprattutto contattiamo con la CI di Lussinpiccolo che è qui vicina, ci aiutiamo a vicenda, telefoniamo se abbiamo bisogno di informazioni. Ma sicuramente vorremmo fare di più, ad esempio organizzare qualcosa magari con le CI dell’Istria. Sarebbe sicuramente interessante avere delle collaborazioni più intense con le altre Comunità, magari organizzare gite o mostre legate alla cultura italiana. Il fatto è che non abbiamo i mezzi per creare noi dei gruppi culturali.

Fieri di promuovere l’italianità

Ma in questo momento riuscite a organizzare delle attività?

In questi giorni abbiamo allestito una mostra sui monumenti culturali veneti. Abbiamo tante idee sulle cose che si potrebbero fare e abbiamo anche l’appoggio dell’UI. Speriamo che potremo realizzarle…
Visto che ha parlato di problemi legati sempre alla mancanza di mezzi finanziari, quali sono i rapporti con la municipalità e quali sono gli aiuti che ricevete?
Noi qui a Cherso ci conosciamo tutti. Con il sindaco abbiamo veramente degli ottimi rapporti. Però ci sono tante associazioni e tutti devono ricevere qualcosa. La Città ci aiuta quanto può…
Le dirò anche che la nostra Comunità è aperta alle esigenze di tutti i cittadini. Siamo fieri e contenti di poter diffondere qui la lingua e la cultura italiane. È importante portare avanti l’italianità e questo è il nostro compito principale. Le dirò che il nostro obiettivo è rivolto a tutti, sia ai soci, ma anche alla gente che vuole conoscere la cultura istroveneta.

Un club per i giovani

Ci sono giovani interessati alle attività della CI?

I giovani oggi sono poco interessati a essere soci di associazioni, stanno sempre attaccati a Internet…
Sì, sono d’accordo, ma ci sono giovani nel sodalizio?
Sono circa una quarantina. Noi vogliamo attirare giovani per organizzare incontri e offrire loro degli spazi di intrattenimento.
In questo contesto quali sono i progetti che intendete realizzare in futuro?
Abbiamo in mente tante cose. Innanzitutto, una volta ultimata la ristrutturazione della nostra sede, vogliamo aprire una biblioteca. Poi per i giovani ci saranno tavoli da ping pong e giochi vari. Sarebbe bello realizzare un vero proprio club per i giovani, disporre di una sala dove potrebbero svolgere le loro attività.
Qui a Cherso si parla l’italiano e soprattutto i giovani lo parlano?
Tutta la gente del posto sa l’italiano. I chersini tra di loro lo parlano tutti. Sono secoli che si parla l’italiano qui. Tra i giovani però la situazione è diversa. Ci sono tanti matrimoni misti e quindi i giovani parlano sia l’italiano che il croato. Nella maggior parte dei casi, per capirsi tra di loro in strada i giovani parlano in croato, anche perché ci sono quelli che non parlano l’italiano, mentre a casa con i genitori e i nonni parlano invece in italiano.

Asilo CNI: l’interesse non manca

Vi sarebbe interesse per un asilo in lingua italiana a Cherso?
Certamente. Sono sicuro che tanti genitori sarebbero interessati a mandare i propri figli in un asilo italiano. Non dimentichi che l’italiano ha qui lo status di lingua autoctona. Questo tema lo abbiamo appena accennato all’incontro con il console generale. Ora ci vorrebbe il supporto di esperti per valutare la cosa più giusta da farsi. Forse si potrebbe aprire una sezione d’asilo in lingua italiana nell’ambito della scuola materna di Cherso. Bisogna però contattare gli esperti e mettersi d’accordo.
Ha qualcosa ancora da aggiungere…
Spero vivamente che i nostri progetti vadano in porto. Ora la Croazia sta per entrare nell’UE: un Paese nel quale si rispettino le diverse culture è un Paese più apprezzato anche a livello europeo. Per questo il nostro compito è quello di mantenere viva la cultura italiana.

Tamara Tomić

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