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Case in Croazia: gli immobiliaristi (Il Piccolo 14 dic)

di MATTEO UNTERWEGER

«Stiamo ricevendo tante richieste di acquisto di immobili dall’Italia e anche da Trieste. Secondo informazioni certe, queste aumenteranno ancora dal prossimo anno». Parola di Višnja Simonetti dell’agenzia Habitare di Parenzo.

«Italiani interessati a comprare case e appartamenti? Sì, ce ne sono e puntano soprattutto alle soluzioni maggiormente costose», aggiungono i colleghi dell’Adria Mare di Zara. «Ci chiedono stabili sulla costa, da Parenzo fino a Umago, o delle case con vista mare. Ma non solo, si parla anche di terreni edificabili», spiega ancora la Simonetti.

Sono gli stessi operatori immobiliari croati a confermare che, dopo l’abbattimento degli ultimi vincoli burocratici alla liberalizzazione del mercato immobiliare in Croazia a partire dal 1° febbraio del 2009, la caccia alle case disseminate sul loro territorio da parte di compratori italiani subirà un’impennata. Al riguardo qualcuno, fra gli esperti del settore, parla già di un probabile +20 per cento nel giro di un anno. In tanti si appoggeranno pure alle agenzie immobiliari triestine, già pronte a rispondere alla chiamata e a fare nuovi affari.

A Trieste, la voglia di una seconda casa per le vacanze in terra croata, dove trascorrere il periodo estivo, si era già fatta strada. Una tendenza andata diffondendosi da anni, ma che presumibilmente si rafforzerà ancora nei numeri nel prossimo futuro, grazie alla rimozione degli ultimi ostacoli formali. In tanti, comunque, sono stati costretti in un passato più o meno recente a confrontarsi con un iter burocratico particolarmente contorto (che sparirà fra un mese e mezzo), come quello croato. È il caso di Alessandro Mocavero: «Io e mio fratello abbiamo deciso di acquistare due appartamenti a Lussino. Per farlo ci siamo costituiti in società». Un escamotage adottato da molti per superare gli ostacoli e i tempi biblici necessari al rilascio dell’autorizzazione del Ministero della Giustizia. «L’intenzione iniziale – prosegue Mocavero – era quella di acquisire le proprietà a uso investimento: lavoriamo infatti come investitori immobiliari, compriamo case all’estero per poi rivenderle. In effetti, poi, uno dei due appartamenti di Lussino l’abbiamo venduto a una signora di Udine, che peraltro si è dovuta sobbarcare un iter durato un anno per riuscire a ottenere tutta la documentazione. L’altro, alla fine, l’abbiamo tenuto per noi: il posto ci è piaciuto troppo e in estate lo sfruttiamo per le vacanze». Il compratore triestino chiude il racconto con una riflessione: «Rispetto a realtà come Spagna, Portogallo e Capo Verde, il sistema burocratico della Croazia ha mostrato una notevole lentezza».

Un’altra persona triestina, una donna che preferisce rimanere anonima, rivive la sua esperienza di acquisto di un immobile in Croazia, nella zona di Umago: «È stata una scelta di mio padre, originario di quelle terre, che ha voluto assicurarsi un appartamento in ragione del suo amore per il mare e per la pesca». La decisione, circa tre anni fa, è nata quasi per caso. «L’idea, in effetti – continua la signora -, ci è venuta nel modo più semplice. Andando a pranzo oltre confine alla domenica, ci siamo accorti di questo bellissimo posto. Il passaggio, poi, è stato fatto alle condizioni dell’epoca, scegliendo di creare una società per completare l’acquisto».

 

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