La rotta dell’ambra che dal Baltico riforniva di resina magica – millenni fa, nell’era del bronzo – le antiche civiltà fluviali del Polesine e della laguna veneta, e anche le popolazioni dell’attuale Slovenia, è uno dei fili conduttori che lega una decina di musei che si sono ‘rinnovati’ utilizzando i fondi – quasi tre milioni e mezzo di euro dal 2007 ad oggi – stanziati dal programma di cooperazione italo-sloveno OpenMseums. Tracce e memoria del cristallo che depura dalle energie negative si trovano lungo questo percorso museale ‘adriatico’, da Ferrara a Capodistria, passando per Venezia e Lubiana.
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