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Beni: si paghino gli indennizzi agli esuli (Il Piccolo 12 set)

LETTERE

Mi riferisco all’articolo «La Croazia: Restituiremo i beni confiscati da Tito – Lo ha confermato a Trieste l’ambasciatore Vidosevic. Sono 1034 gli italiani da indennizzare», pubblicato su Il Piccolo del 2 settembre scorso, dal quale risulta chiaramente che la Croazia ha cancellato la discriminazione nei confronti dei cittadini italiani dalla sua legge per la restituzione della proprietà tolta ai precedenti proprietari da parte del regime comunista jugoslavo e, pertanto, i 1034 italiani – che hanno presentato domanda di restituzione dei loro beni alle autorità croate ai termini della legge croata n. 80 del 5 luglio 2002 – avranno diritto alla restituzione dei beni ove possibile, altrimenti all’applicazione delle misure alternative previste per i cittadini croati, cioè sostituzione con un bene di pari valore, se disponibile, o risarcimento.

Il numero delle domande accettate può sembrare esiguo, però bisogna considerare che la suddetta legge del 5 luglio 2002 n. 80 all’art. 2 dispone che: «Il proprietario precedente non ha diritto all’indennizzo del patrimonio sottratto qualora la questione sia stata risolta con accordi internazionali». Si fa riferimento in particolare all’accordo italo-jugoslavo del 23 maggio 1949, il quale prevedeva la costituzione di una Commissione mista italo-jugoslava per la valutazione (al loro reale valore) di tutti i beni espropriati e il pagamento da parte della Jugoslavia del relativo risarcimento globale, senza alcuna deduzione. Per dare attuazione a tale accordo il Governo italiano promulgò la legge n. 1064 del 5/12/1949, che prevedeva un risarcimento per coloro che ne avessero fatto richiesta (che furono 34.630). La Jugoslavia pagò il suo debito al Governo italiano che arbitrariamente usò l’importo per pagare le riparazioni di guerra alla stessa Jugoslavia e altri debiti. Ecco come si è espressa al riguardo la Corte Suprema di Cassazione, con sentenza n. 1549 del 18/9/1970: «Il cittadino italiano, già proprietario di beni situati in territori ceduti alla Jugoslavia e dal Governo di questa nazionalizzati, vanta verso lo Stato italiano un diritto soggettivo perfetto alla corresponsione dell’indennizzo, avendo la Jugoslavia versato l’indennizzo globale al Governo italiano, obbligato, pertanto, a distribuire agli aventi diritto le somme così riscosse». Sono passati quarant’anni da tale sentenza e il nostro Governo ha distribuito agli aventi diritto solo il 5% di quanto loro dovuto.

Ora che la Croazia ha fatto la sua parte per restituire i beni agli esuli è giusto che anche l’Italia restituisca i soldi destinati agli esuli che il Governo italiano ha preso arbitrariamente in prestito sessant’anni fa. Dopo tanti anni le cose sono mutate: le conferme delle domande di risarcimento si sono ridotte da 34.630 a 11.608. Con un po’ di buona volontà si può finalmente rendere giustizia agli esuli.

Silvio Stefani

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