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asgmedia.it – 280607 – Metropolitana Ronchi-Trieste-Capodistria

È stato siglato oggi, 28 giugno, a Palazzo Galatti, il Protocollo d'intesa tra la Provincia di Trieste, l'Autorità Portuale e l'E.Z.I.T. Ente Zona Industriale di Trieste per la riutilizzazione degli impianti ferroviari del nodo di Trieste finalizzato al rilancio dell'attività portuale e la contestuale realizzazione di un servizio di "Metropolitana Leggera". Sono intervenuti Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste, Ondina Barduzzi Assessore provinciale ai Trasporti, Claudio Boniciolli, Presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Mauro Azzarita, Presidente dell'EZIT (Ente Zona Industriale di Trieste). "Il Protocollo che abbiamo sottoscritto oggi – ha detto Maria Teresa Bassa Poropat – unifica intenti, interessi e competenze in una visione organica e completa di rivalutazione delle infrastrutture ferroviarie esistenti. La Provincia di Trieste, ente promotore dell'iniziativa, è riuscita a creare una sinergia tra diversi enti su un unico progetto comune per la città". "È opportuno ricordare – ha aggiunto – che stiamo lavorando su infrastrutture ferroviarie che se non riutilizzate verrebbero abbandonate". Firmando il documento Provincia di Trieste, Autorità Portuale ed E.Z.I.T. concordano che la rivalutazione delle infrastrutture ferroviarie esistenti nella provincia e nel porto di Trieste sia essenziale per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Le parti si impegnano a sviluppare programmi e progetti di utilizzo in accordo con R.F.I. ed a ricercare e promuovere presso le proprie sedi istituzionali di riferimento i necessari finanziamenti."La Provincia metterà a disposizione di E.Z.I.T. ed Autorità Portuale – ha affermato Ondina Barduzzi – gli elaborati commissionati all'Università di Trieste per la valutazione di fattibilità di un trasporto urbano su ferro al servizio del trasporto pubblico locale". Vi è inoltre la volontà reciproca di comunicare gli ulteriori sviluppi che ogni singolo ente di volta in volta si prefigge, al fine di concordare convergenza ed interesse in un intervento armonico ed organizzato e di supportare eventuali altri studi che si rendessero necessari per rendere compatibili i diversi possibili utilizzi dell'infrastruttura del nodo di Trieste. "La metropolitana leggera è una parte della metropolitana regionale che collegherà Ronchi – Trieste – Capodistria sia per le merci che per il trasporto pubblico locale – ha ricordato l'assessore Barduzzi – e si integrerà con la rete degli autobus della Trieste Trasporti. È un primo passo importante e grazie alla sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia e con le Ferrovie dello Stato, chiedendo un contributo anche al Ministero delle Infrastrutture". Comune base di lavoro sarà lo studio elaborato dall'Università e da RFI, su incarico della Provincia di Trieste. La prima fase, consegnata nello scorso mese di dicembre, contiene numerosi elementi di novità. "Si tratta del primo studio completo, perché è stato fatto con la compartecipazione tra competenze integrate ed interdisciplinari – ha affermato Barduzzi – il contributo del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale ha riguardato l'analisi della domanda di mobilità e la stima dei carichi, mentre la Dirigenza locale RFI si è occupata dell'analisi tecnico-normativa delle infrastrutture ferroviarie esistenti, e della stima dei costi". Nella ricerca sono stati utilizzati i dati completi riferiti alla domanda di mobilità di un'indagine origine/destinazione, condotta nel 2002/03 dalla Provincia assieme al Comune e al DICA. L'area di studio considerata si estende al territorio della provincia di Trieste, con particolare attenzione ai comuni di Trieste, S. Dorligo della Valle e Muggia.Lo studio ha evidenziato che: – il servizio è estendibile in diverse fasi ed in diversi assi, ed è assolutamente compatibile con lo studio di piú ampio respiro che prevede il collegamento di metropolitana regionale tra Ronchi e Capodistria;- alcuni degli interventi richiesti sono necessari ed in parte programmati da RFI, pur nel contesto delle attuali restrizioni economiche;- il lavoro nel suo complesso è articolato, oneroso, impegnativo (anche in termini di costi), ma si possono ipotizzare alcune fasi conseguibili, che possono essere disponibili in tempi brevi e con costi sostenibili, che si integrano al disegno definitivo regionale.La struttura portante di questa nuova rete sono i seguenti servizi bidirezionali su ferro in ambito urbano:trieste centrale – galleria di cintura – trieste aquilinia – muggiatrieste campo marzio – trieste aquilinia – muggiatrieste centrale – galleria di cintura – trieste campo marziotrieste campo marzio – villa opicinaLa seconda fase dello studio, che verrà consegnata nel prossimo mese di luglio, comprenderà i necessari approfondimenti e verificherà l'attrattività del bacino di Sesana per la rete Campo Marzio – Opicina. "Verificheremo poi l'ipotesi di attivare un primo segmento tra Muggia (zona EZIT/Noghere) e Campo Marzio, integrato con un servizio sperimentale di autobus a chiamata a servizio dell'abitato di Muggia – ha concluso Barduzzi – e ridefiniremo la rete di TPL esistente" (red).

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