“La Bancarella, Secondo Salone del Libro dell’Adriatico Orientale” è per il secondo anno consecutivo il primo e unico appuntamento dedicato alle sinergie culturali e storiche tra i popoli presenti sulle sponde di un grande mare che unisce, per guardare ad un orizzonte dove dimori un futuro comune, europeo, consapevole delle proprie tradizioni e potenzialità. Sulla sostanziale creatività e legittimità di questo messaggio si deve probabilmente la sempre più numerosa partecipazione di editori, artisti e associazioni a questo progetto voluto dal Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata, presentato ieri mattina nel Salotto azzurro del Palazzo Comunale di fronte ad un folto pubblico, dai numerosi relatori presenti.
Ad aprire gli interventi dell’incontro è stato Renzo Codarin, presidente del CDM e della Federazione degli Esuli, che ha annunciato la prosecuzione dell’iniziativa inaugurata per la prima volta nel settembre 2006 e che si terrà quest’anno dal 2 al 6 maggio negli spazi espositivi della prestigiosa sede del Salone degli Incanti, quella ex-Pescheria ora elegantemente restaurata che rappresenta uno strategico punto di grandi eventi sulle rive cittadine.
Prodromo, questo, di una manifestazione che si espande e che ha avuto eco e attenzione anche a livello nazionale, dove conta di arrivare nelle prossime edizioni pur mantenendo Trieste come punto di riferimento principale.
A seguire, ha preso la parola l’Assessore comunale alla Cultura Massimo Greco, che ha ribadito nel suo discorso quelle che secondo lui sono le chiavi di volta nell’interpretare l’influenza della presenza italiana in Istria e Dalmazia: la cultura e l’economia. “Caratteristiche distintive che rimangono, tralasciando – come ha confermato in questa sede anche il Sindaco Roberto Dipiazza – logiche revansciste e pericolose e anacronistiche velleità retrospettive”.
Sul versante dell’apporto culturale ha espresso il suo punto di vista favorevole anche il presidente dell’Istituto regionale per la Cultura Istriana Fiumana e Dalmata, che parteciperà ad alcuni degli appuntamenti dell’iniziativa durante i quali si parlerà anche del futuro Museo della Civiltà Istriana.
“Dove nel passato ci sono stati state divisioni e drammi, ora ci sono risorse e possibilità” ha invece affermato Paolo Sardos Albertini, avvocato e presidente onorario del CDM, nonchè Presidente della Lega Nazionale, che ha così sinteticamente ed efficacemente interpretato uno dei cardini concettuali alla base del progetto che intende coinvolgere in queste occasioni tutte le realtà interessate a queste tematiche, sia le associazioni degli Esuli che le istituzioni del gruppo nazionale italiano. Partecipano, infatti alla Bancarella l’Unione Italiana, l’Edit e il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno. Ma anche l’Università Popolare di Trieste, il cui Presidente, Luciano Lago, oltre a portare il saluto dell’ente durante la conferenza stampa, ha annunciato la presentazione il 2 maggio alla Bancarella del catalogo delle Casite, fresco di stampa.
Renzo de’ Vidovich, presidente della Fondazione Rustia Traine, ha esposto i contenuti della Giornata dedicata alla Dalmazia, ( 6 maggio ) quando si chiuderà il sipario della manifestazione alla presenza di Ottavio Missoni, Enzo Bettiza e Franco Luxardo, probabilmente i più rappresentativi personaggi di queste terre.
Infine, ad illustrare i contenuti veri e proprio della manifestazione è stata Rosanna Turcinovich Giuricin, a capo dello staff del CDM che negli ultimi mesi ha reso possibile questo prossimo evento, presentato in questa sede anche da Giorgio Tomasetti, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, che, con il suo prezioso contributo, ha anch’essa fatto sì che molte delle idee e delle parole spese sul Salone del Libro siano diventate realtà. “La Fondazione CRTrieste – ha sottolineato Tomasetti – ha creduto in questo progetto che reputa importante anche per future sinergie sul territorio”.
Il Salotto Azzurro del Comune, per l’occasione, era gremito di pubblico, stampa e televisioni oltre che di rappresentanti di altri enti ed associazioni che hanno dato la propria adesione al progetto quali il Circolo Istria e l’Associazioni Giuliani nel Mondo che contribuisce a portare il messaggio della bancarella anche oltre i confini nazionali.