Trieste – In una nota diffusa oggi il presidente dell'ANVGD (l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), l'onorevole Lucio Toth, ritorna su quanto detto dal ministro degli esteri italiano Frattini in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Piccolo del 5 gennaio scorso che "dimostra come il Governo italiano abbia fatto proprie da tempo le posizioni della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, respingendo proposte di riconciliazione che partano da pregiudiziali ideologiche. Le riconciliazioni si fanno con una giusta preparazione -come suggerisce il Presidente (croato, ndr) Mesic -dopo un dialogo aperto, non ponendo condizioni preventive come Mesic fa".
"Se non c'è riconciliazione senza pentimento, altrettanto si deve dire per la restituzione dei beni espropriati. Preclusioni negative in partenza sono di ostacolo ad ogni possibilità di riconciliazione che gli Esuli istriani, fiumani e dalmati sono i primi a chiedere. Ma che non sia fatta sulla loro pelle, come sulla loro pelle erano stati costruiti i ‘buoni rapporti' tra l'Italia democratica e il regime totalitario di Tito", continua Toth che in oltre aggiunge che il male assoluto non ha distinzioni di colore o politica è e rimarca ancora il concetto che se gli italiani ed i croati non hanno colpe per i regimi totalitari che li hanno governati, lo stesso vale per gli istriani ed i dalmati.
"Superare il passato significa cancellarne le conseguenze, laddove e per quanto è realisticamente possibile. Fino ad oggi questa buona volontà non c'è stata" conclude il presidente ANVGD.