ANVGD_cover-post-no-img

ANVGD celebra a Trieste martirio di Nazario Sauro (Aise 06 ago)

TRIESTE\ aise\ – Martedì prossimo, 10 agosto, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) parteciperà alle celebrazioni del 94° anniversario del martirio di Nazario Sauro, patriota e militare italiano giustiziato dall'Austria-Ungheria a Pola, il 10 agosto del 1916.
La cerimonia, organizzata dal Comitato Onoranze a Nazario Sauro in collaborazione con l’Anvgd e il Comune di Trieste, prenderà il via alle ore 19 nella chiesa del Rosario, a Piazza Vecchia, con una Santa Messa celebrata da Don Giovanni Gasperutti. Dalla Piazza partirà quindi un corte che raggiungerà Bacino San Giusto, dove è previsto l’arrivo dei natanti del Circolo Marina Mercantile "Nazario Sauro" e del Circolo Canottieri Saturnia. Più tardi, alle 19.45 nel Piazzale Marinai d’Italia si svolgerà la depoisizone di una corona d’alloro al monumento eretto in memoria dell’eroe istriano. La cerimonia verrà accompagnata dalla banda dell’Anvgd di Trieste.
"Nazario Sauro", racconta in una nota il presidente nazionale Anvgd, Lucio Toth, "è il figlio di una stagione generosa dell'irredentismo giuliano di chiara ispirazione mazziniana, il cui ideale – come in Slataper, in Saba, nei fratelli Stuparich e Quarantotti Gambini, in Spiridione Xidias, in Fabio Filzi e Francesco Rismondo – era l'indipendenza e la libertà dei popoli soggetti ad imperi autoritari e illiberali, come quello austriaco e ottomano. Tanto che al comando di una nave mercantile aveva portato aiuto ai ribelli albanesi durante le guerre balcaniche, nelle quali combattevano volontari decine di garibaldini giuliani".
"I nomi che diede ai suoi figli", continua Toth, "erano comuni a tanta gente delle nostre città istriane, dalmate, quarnerine: Nino, Libero, Anita, Italo. Coerente con le sue idee umanitarie nel gennaio 1915 fu tra i primi ad accorrere in soccorso della popolazione abruzzese colpita dal terremoto di Avezzano.
Aveva lasciato la terra natale nel 1914 partecipando alla campagna interventista con gli Stuparich, Battisti, Bissolati. Abitava all'epoca in una casa del rione Monti a Roma che lo ricorda con una targa. Entrò nella Marina Militare italiana come ufficiale di complemento e comandante di sommergibili, compiendo decine di imprese fortunate tra i canali della Dalmazia".
"Il suo comportamento davanti alla corte marziale austriaca dopo la cattura al largo di Pola", commenta il presidente Anvgd, "è una testimonianza di fortezza morale e di genuinità di sentimenti, come quello della madre che ne negò l'identità nel tentativo di salvarlo e farlo passare per un "regnicolo".
Quando fu impiccato aveva 36 anni. Davanti a certe anacronistiche e irragionevoli nostalgie reazionarie di oggi", conclude Toth, "il suo esempio resta un valore di resistenza morale e di ribellione a ogni facile conformismo". (aise) 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.