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Ansa – 211207 – Schengen: ricordato il dramma degli esuli

(ANSA) – TRIESTE, 21 DIC – Gli esuli istriani, fiumani e dalmati hanno riflettuto oggi, a Trieste, davanti al Monumento che ricorda i 350.000 esuli degli anni Cinquanta del secolo scorso, sulla storia del confine orientale che ha determinato le sorti di un popolo e che oggi, grazie all'Europa, scompare. A prendere la parola sono stati Renzo Codarin, presidente della Federazione, il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, Renzo dé Vidovich della Fondazione Rustia Traine dei Dalmati nel Mondo e Paolo Sardos Albertini della Lega Nazionale. Brevi ma significativi gli interventi. Renzo Codarin ha voluto leggere alcune frasi dai messaggi giunti in questo giorno da parte del senatore Giulio Camber ("Ti sono vicino con la preghiera in questa occasione storica e densa di memorie: sempre in attesa di quella Giustizia invocata dall'Arcivescovo Antonio Santin"); del Presidente della regione, Riccardo Illy; dell'on. Sandro Bondi; del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Isidoro Gottardo, e dell'on. Gianni Cuperlo (Pd) ("Certo, è più facile togliere i confini materiali che quelli mentali. La riconciliazione è esigente, richiede da parte di tutti i popoli che abitano queste terre uno sforzo di consapevolezza reciproca e di maturità"). Il Sindaco Dipiazza non ha mancato, anche in questa occasione, di manifestare il suo affetto nei confronti degli esuli e comprensione per la loro storia. Ma, ha ribadito con forza, la caduta dei confini non muta il dovere dell'Italia di rendere giustizia ai torti subiti dalle genti istriane-fiumane- dalmate ed è il "nostro Governo che dovrà rispondere fino in fondo alle vostre richieste". In attesa che cada anche il confine con la Croazia, bisogna continuare ad operare per il mantenimento della lingua e della cultura italiana in Adriatico Orientale. "Senza forzature – ha evidenziato Renzo dé Vidovich – semplicemente sostenendo e promuovendo realtà esistenti. La Comunità di italiani più numerosa in Dalmazia è quella delle Bocche di Cattaro, ed è in Montenegro". "E' una festa per tutti – ha sottolineato da parte sua Paolo Sardos Albertini – ma non dobbiamo esimerci dal ricordare ciò che è successo nel passato ed i sacrifici che questo confine ha richiesto". E' stato quindi deposto il mazzo di fiori della Federazione. Erminia Dionis Bernobi, istriana doc, ha voluto aggiungere una stella di Natale col tricolore. Tra il pubblico numerosi ospiti e rappresentanti istituzionali. I Consiglieri regionali Bruno Marini e Piero Camber. (ANSA).

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