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Alla Briani premio per l’8 marzo (L’Arena 09 mar)

VERONA. È stata davvero una giornata dedicata alle donne. L'8 marzo ha portato in centro città le donne dell'intera provincia, e delle città vicine, che non hanno rinunciato come spesso sono costrette a fare, per amore della famiglia o del lavoro, a una passeggiata all'insegna dello shopping e del relax. Cosi ieri, la città si è presentata con i parcheggi al completo, i negozi aperti , i musei presi d'assalto. E non c'era donna che passeggiasse senza tenere in mano un rametto di mimosa.

I cattivi commenti degli ultimi anni che vedevano nel giorno dedicato alla donna un fatto puramente commerciale, sono stati smentiti dai fatti. Verona ha lanciato un nuovo modo di festeggiare l'8 marzo tra cultura in vari formati, come teatro, musica, pittura, letteratura, informazione e volontariato. L'Ottomarzo, femminile, plurale, come è stata chiamata dall'assessorato alle Pari opportunità la manifestazione dedicata alle donne, iniziata giovedì 5 che terminerà mercoledì 11, è stata un successo.

Nella sala bouvette della Gran Guardia, all'assessore comunale alle Pari opportunità, Vittorio Di Dio, è stata consegnata l'onorificenza che lo ha reso il primo ambasciatore della città di Verona e il primo del Veneto per Telefono Rosa, l'associazione di volontariato onlus formata da donne e rivolta a tutte le donne. Anche a una donna è andato il medesimo riconoscimento, l'avvocatessa Francesca Briani, presidente della consulta delle associazioni femminili. Telefono Rosa esiste da 20 anni in Italia e a Verona da 16.

È un'associazione apartitica, apolitica, aconfessionale, come precisa la presidentessa veronese Sara Gini. Le volontarie al numero 045/8015831 danno sostegno, propongono consulenze e informazioni, gratuitamente.

«Per Telefono Rosa è una tradizione nazionale quella di conferire la nomina di ambasciatore o ambasciatrice. A Verona è la prima volta», ha spiegato Gini.

Emozionato Di Dio, che ha evidenziato come per tutto questo tempo l'associazione sia andata avanti in sordina. «È un onore e mi impegno a promuovere e a sostenervi», ha detto rivolgendosi alle donne presenti in sala. A Briani e Di Dio è stato consegnata una targa in cristallo.

Anche Telefona Rosa fa parte della Rete Codice Rosa, una proposta nata proprio dalla consulta delle associazioni femminili.

La rete ha come obiettivo quello di attivare gli enti territoriali, come questura, prefettura, servizi sociali e molti altri, a favore delle donne combattendo la violenza. Il corso formativo tenutosi qualche mese fa ha visto la partecipazione di 62 operatori. Non a caso si lega alla rete anche un progetto che va sotto il nome di Verona Libera dalla violenza che presentato al ministero delle Pari opportunità si lega in partnership con le aziende sanitarie territoriali.

Anna Zegarelli

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