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Agenfax – 270407 – Torino: frammenti di vita istriana a teatro

Nel 60° anniversario dell'Esodo giuliano-dalmata (1947-2007) l'Associazione Famiglia Polesana di Torino, in collaborazione con il Libero Comune di Pola in Esilio e l'Associazione Grado Teatro, domenica 6 maggio alle ore 16 al Teatro della Concordia di Venaria Reale (corso Puccini), unica data, presenta "Istria, terra amata – La Cisterna" di Bruno Carra Nascimbeni; regia di Francesco Accomando, scene di Renzo Grassi e Andrea Cicogna, costumi di Bruna Bassi.
La vicenda de "La Cisterna" si svolge nel ventennio 1939 – 1959, in una tipica cittadina dell'Istria, sulle coste dell'Adriatico, all'interno di un cortile al centro del quale vi è l'antico pozzo in pietra (cisterna), riserva d'acqua piovana non solo per la famiglia proprietaria, ma anche per le tante altre del paese. Siamo, infatti, in una regione arida, terra di confine, lontana dagli occhi e dal cuore di chi a Roma ha ben altri pensieri che costruire un acquedotto.
La storia si dipana in un crescendo cadenzato dai quattro atti: Gli ultimi mesi felici (1939), La tragedia (1943), L'addio (1946) e Il ritorno (1959). Con assoluta aderenza a quanto davvero avvenne nella vita dei 350mila esuli giuliano-dalmati, la rappresentazione teatrale ripropone il clima, le illusioni, la serenità che tra i piccoli problemi quotidiani si respirava prima della guerra nelle cittadine venete della costa giuliano-dalmata, dove italiani e slavi vivevano uno accanto all'altro senza troppe affinità, ma anche senza odio.
E' rappresentata la diaspora di un popolo che per sfuggire alle foibe e agli eccidi del maresciallo Tito, abbandonò affetti, case, botteghe, vigne, sapori, profumi e… il colore del mare. Quel mare che oggi è sloveno/croato e che tanti esuli di un tempo o i loro figli e nipoti tornano a conoscere. "Tornano"… a piangere sulla soglia della vecchia casa o sulle tombe dei nonni alla ricerca delle radici. Chi conosce gli esuli giuliano-dalmati e i loro discendenti le ha già viste tante volte, dal vivo, queste scene.
Il merito de "La Cisterna" è recuperare il tempo perduto. Riassumere con immediatezza e persino "leggerezza" tutto ciò che non è mai stato detto, farlo capire a chi non sa, in particolare ai giovani, con precisione storica e, soprattutto, con notevole imparzialità. Nel dialetto istroveneto e nella lampante semplicità del linguaggio teatrale, l'Associazione Grado Teatro mette in scena frammenti di vita istriana, i fatti senza commenti, puntando direttamente al cuore. 

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