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Ad Orsera scultura sul mare (Giornale di Vicenza 28ott13)

L’Istria è presa d’assalto d’estate da turisti da tutt’Europa. Ma d’autunno ha un fascino speciale. Orsera (Vrsar), arroccata sulla costa istriana poco a sud di Parenzo, non gode della grande popolarità delle cittadine di mare più rinomate, ma il suo romanticismo dolce e selvaggio ammalia chi la scopre, quasi ferma nel tempo.

Qui il seduttore Giacomo Casanova ha soggiornato più volte, nel 1743 e 1744, attratto da vino, cibo e bellezze locali. Per festeggiare il legame storico tra il dongiovanni veneziano e Orsera, ogni anno a fine giugno si tiene la manifestazione “CasanovaFest”, festival dell’amore e dell’erotismo, celebrati attraverso arte, gastronomia, musica.www.casanovafest.com/it

Il motto è stato coniato perché ad Orsera hanno vissuto due grandi artisti croati, Edo Murtic e Duan Damonja che hanno lasciato una notevole impronta artistica.

Entrambi vivevano a Zagabria, ma hanno scelto di trascorrere parte del loro tempo qui, dove hanno realizzato molte opere: Murtic nel cuore del paese ha ristrutturato una vecchia casa che utilizzava anche come atelier. Damonja viveva alle porte di Orsera, aveva bisogno di spazi per realizzare le sue grandi strutture, particolari per le loro forme, fatte di catene e chiodi. Su oltre 10 ettari di parco, alle porte di Orsera, sono esposte le sculture che Duan Damonja ha donato alla città. Le sue opere sono presenti anche al Moma di New York e alla Tate Gallery di Londra, ma nel parco, magari al tramonto, sviluppano una magica attrazione.

Orsera prima del 1993 faceva parte del Comune di Parenzo, gioiello architettonico in cui l’impronta austroungarica e le radici veneziane sono visibili nella piazza centrale, lungo i vicoli dove il selciato è lucido e consunto, le chiese in pietra bianca e il leone alato, testimonianza dell’antica Serenissima di cui l’Istria è ancora pregna. Qualche chilometro a sud di Orsera la costa istriana è squarciata per quasi 10 chilometri dall’ unico fiordo esistente nel Mar Adriatico: è il canale di Leme (Limski kanal), un fiordo dove il mare blu è incastonato dal verde intenso dei boschi, mirabile sia dal mare con gite in barca organizzate in tutti i porticciuoli della zona o dall’alto, dalle apposite torri in legno di avvistamento lungo le strade.

In Istria si vive all’aperto: Orsera e i suoi dintorni si trasformano in un turbinio di konobe (trattorie) con tavolate sotto pergolati di piante secolari, porchette allo spiedo che girano in bella vista e i piatti tipici: i ranici (spiedini di carne di maiale) e i cevapcici (polpettine di forma cilindrica speziate) cotti alla griglia, entrambi serviti con l’hjvar, la tipica salsa a base di peperoni rossi (non piccante) e melanzane, accompagnati con anelli di cipolla cruda [cibi di tradizione balcanica e non autoctona, ndr]. Per il pesce, immancabili gli scampi alla buzara.

Nella cava abbandonata di pietra, Montraker, sul colle di Orsera, dove si estraeva la pietra già dai tempi dei Romani, ogni estate dal 1991 si svolge la “Scuola internazionale estiva di scultura”, uno stage di due settimane dove allievi da tutto il mondo vengono per realizzare le loro sculture che sono poi donate al paese per essere poste sul porto e nei parchi. Lo stage si svolge all’aperto e offre una vetrina sulla lavorazione della pietra, che da blocco informe in due settimane assume forme insolite, animate da vita propria. Il nome della pietra non è legato al luogo dell’estrazione ma dal porto dell’imbarco.

Giulia Marruccelli
www.ilgiornaledivicenza.it 28 ottobre 2013

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