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Acqua alta in Istria e Quarnero (Il Piccolo 02 dic)

FIUME Il mare che cresce in un batter d’occhio, riversandosi in piazze, strade e calli, allagando abitazioni e locali, danneggiando automobili parcheggiate in zone troppo vicine alla distesa marina. E poi i porticcioli sommersi o quasi, con i natanti e i loro ormeggi messi a dura prova da un incredibile moto ondoso. È stata una giornataccia quella di ieri per l’eccezionale sciroccata che si è abbattuta sulle coste istriane, dalmate e quarnerine, causando danni ancora in via d’accertamento, ma sicuramente ingenti. Lo scirocco e la bassa pressione atmosferica hanno innescato il fenomeno dell’acqua alta, trasformando diverse località dell’Istroquarnerino e della Dalmazia in tante piccole Venezie. Lavoro straordinario dunque per i vigili del fuoco, per pescatori e diportisti, come pure per i proprietari di alloggi e locali pubblici di vario genere, tutti uniti da uno scopo comune: estrarre quanta più acqua e in breve tempo. A Fiume la gente è rimasta sbalordita quando ieri mattina ha visto i mercati centrali allagati dal mare, il cui livello si è innalzato per un’ ottantina di centimetri. Il molo Carolina la Fiumana è stato raggiunto e superato dall’acqua, finendo per allagare la costruenda pista di pattinaggio. Per diverse ore si è temuto che la Fiumara straripasse, ma poi la situazione è lentamente tornata alla normalità e i pompieri hanno potuto fare il loro lavoro, rilevando che un fenomeno di questa portata non accadeva dall’ inizio degli anni 80 del secolo scorso.

Anche la Riva di Pola è finita sott’acqua, mentre poco è mancato che il mare finisse per tracimare nella chiesa di san Cosimo e Damiano a Fasana. Diverse imbarcazioni sono colate a picco a Medolino. L’acqua alta ha interessato Rovigno e l’Umaghese, allagando altresì il corso inferiore del fiume Arsa, nell’Albanese. Le copiose precipitazioni hanno creato grossi disagi a Traù e in altre località dalmate. Tornando al Quarnero, da dire che catamaranie navi sono rimaste fermi agli ormeggi, come pure i traghetti della linea Brestova–Faresina, tra l’ Istria e Cherso. La Valbisca–Smergo (tratta fra Veglia e Cherso) ha imbarcato automezzi di peso inferiore alle 3,5 tonnellate, mentre le unità del collegamento Jablanac–Misnjak, ossia tra la terraferma e le isole di Arbe, ha trasportato soltanto automobili.

Andrea Marsanich

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