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A proposito di Tito (Il Piccolo 01 dic)

LETTERE

Pensavo di non scrivere più alle segnalazioni, almeno per un po’ di tempo, ma, visto che sono stato chiamato in causa, non posso fare a meno di rispondere.

Il signor Ponis asserisce che i libri bisogna saperli leggere prima di giudicare; può essere che non sappia leggere, ma magari un po’ di concetti riesco a metterli insieme.

Ponis afferma che Tito si sarebbe venduto l’anima pur di avere oltre all’Istria anche Trieste. Il maresciallo non era un cretino, sapeva benissimo quello che poteva o non poteva fare; pertanto, se allora l’esercito italiano non avesse invaso la Jugoslavia, i confini italiani sarebbero rimasti intatti e riconosciuti da tutti gli stati del mondo, compresa la Jugoslavia. Ponis dice che Trieste si è salvata anche grazie a Stalin per aver sconfessato un certo Tito nel 1948 con la risoluzione del Cominform. Ribadisco che se l’Italia di allora non avesse fatto una guerra di aggressione ai danni del paese balcanico, Tito probabilmente sarebbe rimasto nell’anonimato e la competenza militare italiana, non dissanguata dalla guerra, sarebbe stata sufficiente per proteggere la sua integrità territoriale, senza aver bisogno di ringraziare nessuno.

Aldo Biecar

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