A chi semina odio sui social, rispondiamo con i fatti

17.09.2025 – Come sanno i nostri lettori, il sito internet ed i profili social dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sono quotidianamente aggiornati segnalando imminenti iniziative a cura dei nostri comitati e delegazioni oppure ci sono resoconti di attività svolte o ancora articoli di taglio storico che ricordano anniversari e vicende della frontiera adriatica. Dedichiamo anche attenzione a quel che fanno le comunità italiane in Istria, Carnaro e Dalmazia, perché oggi sono loro che rappresentano la continuità e la persistenza dell’italianità nell’Adriatico orientale. E prestiamo attenzione alle iniziative che i diversi ministeri, regioni ed istituzioni promuovono in collaborazione con l’ANVGD ed altre associazioni della diaspora giuliano-dalmata.

La nostra è la politica del fare, dell’impegno quotidiano per far conoscere la nostra storia e conservare l’italianità adriatica, sia nella sua componente esule sia collaborando con la componente autoctona. Altri invece preferiscono insultare e offendere. Sparare roboanti notizie per acchiappare like sui social. Insulti gratuiti, ricostruzioni fantasiose e fake news sparate a caratteri cubitali incrementano sicuramente i visitatori di un social, ma poi esiste un mondo reale. Un mondo in cui l’ANVGD ha oltre 50 fra Comitati provinciali e delegazioni, che svolgono regolarmente la loro attività sul territorio con una solida base di soci. Un mondo in cui l’ANVGD è spesso capofila in progetti che coinvolgono anche altre associazioni in sinergia con Ministeri e Uffici Scolastici, enti locali ed istituzioni della Comunità Nazionale Italiana.

Esiste ancora gente che considera i “rimasti” completamente comunisti, arrivando ai livelli d’ignoranza di coloro i quali consideravano fascisti tutti gli esuli. Nemmeno appena si realizzò l’esodo si poteva dire che tutti coloro i quali erano restati in Jugoslavia lo fecero per convinzione ideologica, ma oggi parliamo di appartenenti alla CNI che sono nati quando Slovenia e Croazia erano indipendenti, di persone che possono aver vissuto ancora nell’indottrinamento del regime comunista i primi anni della loro vita, ma oggi vivono ed operano in un contesto democratico e rappresentano l’italianità sul territorio. E non possono essere lasciati soli in questo impegno, anche perché hanno obiettivi in comune con le nostre associazioni: far conoscere la storia ed il radicamento degli italiani in Istria, a Fiume ed in Dalmazia, conservare dialetti e tradizioni, cercare progetti e attività da svolgere nella cornice europea invece di fomentare rancori e divisioni del passato.

Non è un lavoro semplice e per questo non abbiamo tempo da dedicare alle polemiche o a rispondere alle farneticazioni e agli insulti gratuiti di chi vive per offendere e offende per dimostrare di esistere. Ogni pazienza però ha un limite e calunnie e offese non possono essere sempre ignorate, come nostri amici avvocati ci hanno peraltro ricordato più volte. Esiste per fortuna un verbale che verrà prossimamente licenziato e dimostrerà come sia fantasiosa e meschina la ricostruzione apparsa oggi sui social in merito alla riunione di coordinamento svoltasi ieri presso la Presidenza del Consiglio. L’unica verità in quelle deliranti righe è che c’è qualcuno che lavora per distruggere e tutti gli altri che, con le loro peculiarità e specificità, lavorano per costruire e possono solo ammutolire di fronte a chi si fa scudo del nome di un’associazione rispettabile per seminare zizzania, mancare di rispetto al Capo dello Stato, offendere e autoghettizzarsi.

Torniamo a occuparci di cose serie, oltre alla nostra attività quotidiana abbiamo in cantiere altri grossi eventi che non ci consentono di perdere tempo per replicare a qualche austriacante fuori tempo massimo che non si presenta nemmeno alle celebrazioni in memoria di Nazario Sauro e pretende di elargire patenti di italianità.

L’Ufficio Comunicazione dell’ANVGD

 

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