79° anniversario della strage di Vergarolla: da Pola l’impegno per la verità

18.08.2025 – La strage di Vergarolla del 18 agosto 1946 rappresenta la più grave strage di civili nella storia dell’Italia repubblicana, un trauma che segnò indelebilmente la comunità polesana, ma che per decenni è stato ricordato e custodito principalmente dalle associazioni dell’Esodo giuliano-dalmata. Il 79° anniversario, celebrato anche quest’anno a Pola, ha rappresentato un momento di particolare valore storico e simbolico. La commemorazione ha visto una presenza ufficiale congiunta di istituzioni croate, slovene e italiane: accanto al sindaco e al vicesindaco della città, hanno preso parte alle cerimonie rappresentanti delle comunità locali e della minoranza italiana, della Regione Istriana e del Parlamento croato e, per la prima volta, dei rappresentanti della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani fiumani e dalmati, guidata dal presidente Renzo Codarin.

La ricorrenza ha così assunto i contorni di una memoria (quasi) condivisa, segno di un percorso di riconciliazione che intende superare divisioni e contrapposizioni del passato. Nel corso del suo intervento, il vicepresidente di FederEsuli Davide Rossi ha proposto di istituire un gruppo di lavoro italo-croato che, attraverso un approccio storico e scientifico, faccia luce sugli eventi di Vergarolla. Non per alimentare contrapposizioni, ma per ricucire le ferite, favorire la conoscenza e creare le basi di nuovi rapporti tra comunità che hanno vissuto la stessa tragedia.

Le parole più ricorrenti nei discorsi istituzionali sono state “pace”, “ricordo” e “collaborazione”. La vicepresidente della Regione Istriana Jessica Acquavita, il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, la Console generale d’Italia a Fiume Iva Palmieri, il vicesindaco di Pola in quota Comunità Nazionale Italiana Vito Paoletić, insieme agli esponenti delle associazioni degli esuli e della comunità italiana polesana, hanno ribadito l’importanza di un lavoro comune nel segno della memoria; era presente anche quest’anno la Senatrice Tatjana Rojc.

Si è trattato di una cerimonia organizzata con equilibrio, dedizione e precisione da Maria Grazia Cazzaniga, Presidente dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, alla quale ha voluto portare un messaggio pure il Sindaco di Pola, che ha voluto esprimersi a tratti in italiano.

Nel suo intervento, il professor Rossi ha poi richiamato l’attenzione sul valore storico di Vergarolla: una strage che precedette altre tragiche pagine della storia repubblicana, da Piazza Fontana alla stazione di Bologna, e che deve essere considerata come un crinale fondamentale nella storia del confine orientale. Ha inoltre sottolineato l’importanza dei percorsi formativi rivolti agli studenti, già sostenuti da diverse istituzioni italiane e ora rafforzati da una legge nazionale, affinché le giovani generazioni possano vedere e comprendere direttamente i luoghi della memoria. «Cercare la verità è un dovere – ha affermato Rossi – perché solo conoscendo si può fare vera memoria e vivo ricordo, superando nazionalismi e ideologie e ponendo al centro la dignità delle vittime e il monito universale contro la distruttività delle guerre».

Presente all’evento anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che ha ricordato la figura del dottor Geppino Micheletti, il quale, nonostante il dolore personale per la perdita dei figli, si adoperò instancabilmente nei soccorsi. Ziberna ha collegato il messaggio di Vergarolla allo spirito del progetto GO! 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, volto a trasformare i confini di un tempo in laboratori di pace e collaborazione.

Il 79° anniversario della strage di Vergarolla non è stato dunque soltanto un momento di commemorazione, ma anche un segnale di speranza: la dimostrazione che la memoria può diventare terreno di incontro e che dal ricordo di una tragedia può nascere un futuro di collaborazione tra popoli e comunità.

Prima della cerimonia con i discorsi ufficiali, si era tenuta la Santa Messa nella cattedrale con il coro “Lino Mariani” della Comunità degli Italiani di Pola e, dopo la commemorazione nel Parco delle Vittime di Vergarolla, i presenti si sono spostati a bordo dell’imbarcazione Martinabela per l’uscita in mare sullo specchio d’acqua dinanzi la spiaggia si cui avvenne l’attentato il 18 agosto 1946, dove si è tenuto il tradizionale lancio di corone di fiori in mare.

 

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