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30 apr – Comunicato ANVGD: il fascismo non ”giustifica” le Foibe

Comunicato stampa ANVGD

iL FASCISMO NON "GIUSTIFICA" LE FOIBE 

Nelle pagine di prestigiosi quotidiani nazionali quali “la Repubblica”, “La Stampa” e il “Corriere della Sera”, sono apparse tra marzo ed aprile interviste a Boris Pahor, esponente noto della minoranza slovena di Trieste, che in occasione della pubblicazione del suo romanzo ha espresso dal suo punto di vista diverse considerazioni sull’esodo e sulle Foibe, riproponendo la consueta equazione fascismo-Foibe-esodo storicamente confutata da storici di vario orientamento e che, lo si voglia o meno, fornisce da sempre una “giustificazione” degli eccidi e del disegno annessionistico jugoslavo. Un’interpretazione che, oltre ad essere ingiusta come sappiamo, appare finalmente superata nel metodo perché ripropone le stesse visioni e strumentalizzazioni ideologiche che nel Novecento hanno causato deportazioni e soppressioni di massa, esilii e sradicamenti in tutta Europa.

Purtroppo gli interventi di Pahor non sono stati accompagnati in nessun caso da un’opportuno commento che fornisse ai lettori una diversa chiave di lettura dei fatti. Nessuno storico, tra i molti che in questi anni si sono occupati con serietà scientifica di quegli argomenti, e che non abbiamo mancato di segnalare ai nostri Lettori  su “Difesa Adriatica”, è stato sinora interpellato da quelle testate giornalistiche per offrire una riflessione aggiornata e affrancata da ipoteche ideologiche, quali invece si ritrovano nelle parole di Pahor.

Nella veste di Presidente di questa Associazione Lucio Toth ha provveduto ad inviare ai direttori dei tre quotidiani una circostanziata lettera di protesta, con la quale li ha invitati, tra l’altro, a fornire sulle loro pagine diverse fonti di conoscenza e di comprensione.

«Ciò che non è condivisibile – scrive tra l’altro Toth nella sua lettera – è l’equazione subdola, propria dell’interpretazione vetero-marxista e giustificazionista, di fascismo-reazione jugoslava, utile a giustificare gli eccidi, l’esodo e  la cessione dell’Istria, di Fiume e di Zara, già annesse all’Italia in forza di trattati internazionali, alla Jugoslavia titoista. Non è tollerabile che le vittime civili delle Foibe e le decine di migliaia di Esuli debbano essere “giustificati” dalle colpe del fascismo. Un alibi, questo, autorevolmente rifiutato da Leo Valiani in un’intervista del 1987, e ancora nel 1996 proprio sul “Corriere della Sera”».
«Il Giorno del Ricordo e le finalmente libere riflessioni che ne sono scaturite – rimarca Toth – hanno prodotto, tra l’altro, una cospicua pubblicistica storica ad opera di studiosi di vario orientamento […] che da anni si cimentano su questi temi con rigore scientifico […], avendo ben inteso come la memoria di una Nazione debba recuperare le pagine occultate dalle convenienze di partito, di politica interna o internazionale, e che la nostalgia per le interpretazioni e le riduzioni ideologiche del passato non offrono chiavi oneste di comprensione dei fenomeni storici».

Roma, 30 aprile 2008

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