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29 set – La ”Bancarella” costruisce l’unità degli Esuli

La ”Bancarella”, il salone del libro dell'Adriatico orientale organizzato dal 16 al 19 settembre dal Cdm (Centro Documentazione Multimediale), ha posto le basi per un nuovo rapporto tra le associazioni che parlano di popoli coinvolti in esodi e conflitti, abbattendo le ultime barriere di campanile e dando vita a un percorso di crescita e sviluppo.

Questo il senso ideale del bilancio illustrato ieri dai rappresentanti del Cdm, il presidente Renzo Codarin e la portavoce Rosanna Giuricin, intervenuti all'incontro promosso nell'Hotel Duchi Vis a Vis. Una quarta edizione caratterizzata intanto dal valore del teatro prescelto, passato dalla piazza urbana alle sale del Civico Museo della Civiltà Istriana, Fiumana e Dalmata, opzione forse non tanto logistica quanto dettata dal desiderio di un solo ”tetto”, segnale ulteriore di proposte unitarie anche nel ricordo: «Anche l'ultima edizione della Bancarella ha voluto porsi non solo nel quadro delle varie iniziative rivolte al pubblico – ha sottolineato il presidente Codarin nel suo intervento – quanto nelle possibilità di sfruttare in maniera intelligente le attuali aperture che il momento indica».

Il tema dominante sembra ricalcare quanto emerso nel corso del 40° dei Giuliani nel Mondo, dove, almeno sulla carta, la necessità del ”guardare avanti” sembra quasi prevalere sul senso della commemorazione auto-celebrativa. Su questo solco pare voglia lavorare il Cdm e con esso quella parte di mondo associativo impegnato nella divulgazione delle ricchezze culturali di esuli e rimasti: «L'idea di fondo è intanto saper abbattere i campanilismi rimasti – ha precisato la portavoce del Cdm, Rosanna Giuricin – saper promuovere dei progetti globali, tutti con finalità comuni».

Tra le ipotesi emerse nel corso del bilancio figura uno degli aspetti più probanti: la ricerca storica. L'auspicato tratto comune che dovrebbe animare il nuovo corso varato sembra indirizzato alla esplorazione di capitoli semisconosciuti, o di nicchia, come la (ri)lettura del ruolo storico di Fiume: «Punteremo ancora molto sul ruolo essenziale delle scuole – ha aggiunto Giuricin – una parte che riteniamo importantissima e che vogliamo sviluppare con progetti innovativi, sempre in base al sostegno del Ministero».

L'orizzonte della sensibilizzazione sembra colorarsi anche di altre idee. Una nasce direttamente dai recenti dibattiti respirati nel corso della quarta edizione della Bancarella, quando Dario Fertilio, scrittore e giornalista del Corriere della Sera – già Premio ”Walter Tobagi” con l'opera ”Il Grande Cervello” – ha annunciato di volersi ispirare alla Dalmazia per il suo prossimo romanzo. I testi avranno un ruolo costante di primo piano. Lo testimonia l'appuntamento del prossimo 5 ottobre, al Duchi Vis a Vis (18), per la presentazione di ”In nome di Norma”, a cura di Rossana Mondoni.

Francesco Cardella su Il Piccolo del 29 settembre 2010

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