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26nov12 – Zagabria in crisi mette l’Iva su pane e latte

La Croazia ha confermato i conti dello Stato per i prossimi tre anni. Per il 2013, anno in cui ci sarà l’adesione all’Unione europea, Zagabria si attende che nelle sue casse entrino 13 miliardi di euro, nel 2014 15 e 17 nel 2015. Ora i documenti contabili del governo passeranno all’esame del Parlamento dove è già giunta la manovra correttiva per l’anno in corso e la Finanziaria per il 2013 che appare più “leggera” di due miliardi di euro rispetto a quella del 2012. Va detto che gli economisti croati vedono nero mentre il premier socialdemocratico Zoran Milanovic continua a ripetere che la situazione è sicuramente pesante ma non così critica e il ministro delle Finanze, Slavko Linic confessa che il governo alcuni mesi or sono è stato un po’ ottimistico nel preparare i conti.

 

Risultato: l’esecutivo punterà a maggiori entrate dalla tassazione. Il primo provvedimento in questa direzione è l’imposizione dell’Iva al 5% su prodotti di prima necessità come pane, latte e medicinali che scatterà il prossimo 1 gennaio, mentre l’imposta sul valore aggiunto sarà diminuita dal 25% al 10% per quanto riguarda i settori del turismo e della ristorazione. Il governo si attende anche un introito stimato in 75 milioni di euro dalla “guerra” all’evasione fiscale. I tagli più lievi sono stati effettuati invece a carico del settore pubblico, delle costruzioni navali già alle soglie del collasso e dell’agricoltura, quest’anno frustrata anche dalla siccità.

 

Anche gli investimenti statali saranno ridotti al minimo. La Croazia punta molto ad attirare capitale esteri per contribuire così alla crescita del Pil che, in base ai calcoli del governo, dovrebbe crescere dell’1,8% nel 2013, del 3% nel 2014 e del 3,5% nel 2015. Il Paese resta sotto il peso di una durissima crisi economica e sociale. Lo Stato dovrà pagare entro i prossimi due anni debiti per circa 4 miliardi di euro, molte industrie e aziende non riescono più a coprire i propri di debiti con la conseguenza che le banche bloccano i loro conti correnti. Banche che stanno vivendo anche in Croazia una crisi senza precedenti compresi i due istituti di credito più importanti del Paese quale la Privredna Banka, di proprietà di Intesa Sanpaolo e la Zagrebacka Banka controllata da Unicredit. Le manovre in campo finanziario del governo sono finite anche sotto la lente d’ingrandimento del Fondo monetario internazionale. E cattive notizie giungono anche da Bruxelles che taglierà di circa 700 milioni i fondi strutturali destinati alla Croazia. Per i dipendenti pubblici poi sarà un Natale triste e più povero, senza tredicesime e senza arretrati. Milanovic del resto è stato chiaro: «La crisi c’è e le paghe del settore pubblico sono troppo alte».

 

(fonte “Il Piccolo” 21 novembre 2012)

 

 

 

«Vogliamo lavorare», il cartello di una manifestante a Zagabria (foto www.abrasmedia.info)

 

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