Chi non esporta ed è confinato sul mercato “domestico” italiano non cresce e resta in balia della “guerra” economica che sta deprimendo i consumi. Lo sa bene Pasta Zara che, con i suoi tre stabilimenti dei quali uno è a Muggia (e gli altri due a Riese Pio X nel Trevigiano che è sede direzionale e a Rovato a Brescia) è concentrato a vendere soprattutto all’estero ed ora raccoglie i risultati del primo semestre 2012 che si chiude con un +13% di incremento delle vendite.
Tra i mercati che “tirano di più” l’Est e, novità, l’Iran. Un risultato “brillante” quello dell’azienda guidata da Fulvio Bragagnolo, primo esportatore italiano di pasta e secondo produttore nazionale. Da gennaio a giugno di quest’anno, Pasta Zara ha venduto 118 mila 500 tonnellate di pasta contro le 105 mila dei primi 6 mesi del 2011. Il fatturato sale a 102 milioni contro i 90 del primo semestre dello scorso anno. Una crescita che non si è mai fermata: nel 1999 vendeva 108 mila tonnellate di pasta, nel 2011 ne ha vendute 226 mila, più del doppio. «Siamo presenti in 97 Paesi – spiega Bragagnolo – il consumo di pasta di qualità è aumentato e quindi anche l’export. In particolare in Brasile, dove la concorrenza con i pastifici locali è molto forte, in India, nell’Est europeo (Russia, Tazakistan, Tagikistan, Ungheria e Croazia) e in Iran. Il nostro consultivo semestrale è migliore di quello dell’intero comparto nazionale, dove l’export nel 2011 è cresciuto del 3% e dell’8% nel primo quadrimestre 2012.
Parallelamente, cresciamo, lentamente, ma progressivamente, anche in Italia. Nel mondo la pasta italiana rappresenta ancora un plus valore e tutto questo non fa che avvalorare la nostra strategia basata sul Made in Italy. Nel 2002 abbiamo scelto di non delocalizzare, nonostante le offerte, e costruito il secondo stabilimento a Muggia. La scelta si è rivelata vincente». Il gruppo di Bragagnolo dà lavoro complessivamente a 380 dipendenti e il piano di sviluppo che prevedono l’ampliamento di tutti e tre gli stabilimenti non è ancora concluso. Muggia è coinvolto per primo grazie a un accordo che, dopo 10 anni, restituisce tutti i terreni Ezit (un’area è adiacente al pastificio) nella zona industriale. I lavori riguarderanno il grande magazzino autoportante da 66mila posti pallet che farà fare un balzo in avanti sul fronte dell’automazione e verrà installata una sesta linea produttiva di pasta. Poi un nuovo gruppo di confezionatrici e un “inedito” silos intermedio, permetteranno a questa linea di produrre 9.000 chili all’ora di pasta.
Una volta completato il centro operativo di Muggia vedrà la sua capacità produttiva salire a 870 tonnellate di pasta al giorno (oggi 610), diventando uno dei pastifici di riferimento a livello mondiale. Lavori che daranno ancora più significato ai festeggiamenti per i 10 anni di insediamento a Muggia. «Quando il piano di sviluppo sarà completato, nel 2015 – conclude Bragagnolo – taglieremo un altro traguardo: il raddoppio del nostro potenziale produttivo che raggiungerà le 400 mila tonnellate annue. Ciò in perfetta sintonia con il nostro azionista, Friulia, che detiene il 14,52% delle azioni della spa».
Giulio Garau
“Il Piccolo” 25 luglio 2012
Muggia (Trieste) l’ingresso dello stabilimento produttivo (foto www.pastazara.it)