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25lug12 – L’Unione degli istriani contesta il ”veto” di Tremul

Il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, replica alle prese di posizione della Giunta esecutiva dell’Unione italiana che nella sua ultima seduta ha deliberato, su proposta del presidente Maurizio Tremul, di esprimere parere negativo sulle attività promosse dall’Unione degli istriani con il contributo del ministero italiano per i Beni Culturali.

 

«Prendo atto – afferma Lacota in un comunicato – della delibera della Giunta esecutiva dell’Ui e cioè della contrarietà espressa, su basi praticamente di tipo dottrinale, dall’ente di rappresentanza della minoranza italiana in Slovenia e Croazia nei confronti delle attività scientifiche e culturali svolte dall’Unione degli istriani a favore della collettività degli esuli in esilio, con il supporto di una specifica legge dello Stato italiano, ed attraverso il rispetto pieno di tutti i parametri fondamentali che questa prevede». «È interessante invece rilevare – prosegue – come tale “veto” nasconda, probabilmente, una manifesta insofferenza verso quello che normalmente, negli ambienti democratici, viene definito semplicemente confronto oppure discussione».

 

«Ciò detto, non si può che ribadire quanto già affermato in precedenza rispetto alla funzione decisiva ed attiva che l’Unione degli italiani dell’Istria e di Fiume (Uiif) ebbe dalla sua nascita nel 1944, ed in seguito fino almeno alla fine degli anni ’50: si trattava di un organizzazione istituita e guidata dal Partito comunista jugoslavo con il preciso fine politico di spalleggiare i disegni annessionistici di Tito e di metterli in pratica». «Mi spiace per Maurizio Tremul – si legge ancora – ma quanto affermato è e rimane una verità drammaticamente documentata (e sperimentata da molti istriani, fiumani e dalmati scampati alle purghe dopo l’8 settembre 1943) da quintali e quintali di carte: testimonianze, pubblicazioni, materiali di archivio pubblici e privati, ricostruzioni storiche».

 

(fonte “Il Piccolo” 25 luglio 2012)

 

 

 

I progetti delle associazioni degli Esuli e delle Comunità italiane in Istria, Quarnero e Dalmazia godono del supporto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché degli Affari Esteri (nell’immagine, il logo del Mibac)

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