Lo aveva sussurrato in Croazia facendo deflagrare una vera e propria “bomba” politica e mediatica, ora il ministro degli Esteri della Slovenia, Kral Erjavec lo ha ribadito anche a Bruxelles: «Lubiana è pronta a non ratificare in Parlamento il Trattato di adesione della Croazia all’Unione europea se Zagabria non cambierà la sua posizione in merito alla questione relativa all’ex Ljubljanska Banka». La Slovenia vuole che il problema venga risolto nell’ambito della successione all’ex Jugoslavia, mentre la Croazia si oppone e chiede, ricorrendo anche al tribunale, che Lubiana restituisca ai risparmiatori croati quei 550mila marchi tedeschi congelati nel 1991 (valore del tempo e senza interessi di mora) alla nascita della Nova Ljubljanska Banka.
«Personalmente – ha detto Erjavec – desidero che la Croazia entri quanto prima nell’Ue. Ma la precondizione è che prima risolviamo il problema della Ljubljanska Banka nel rispetto degli impegni presi da Zagabria nella chiusura del quarto capitolo della mediazione con Bruxelles». Il capo della diplomazia slovena a Bruxelles per la riunione dei ministri degli Esteri dei Ventisette ha detto altresì di non capire perché la Croazia da una parte dice di voler risolvere la questione, mentre dall’altra continua a presentare denunce nei tribunali.
«Questo per la Slovenia – ha affermato categorico – è inammissibile». Il ministro degli Esteri croato, Vesna Pusic ha immediatamente replicato al “collega” sloveno ricordando come «è stata proprio Lubiana a chiedere che la questione della Ljubljanska Banka venga separata dal partenariato europeo di Zagabria». «Abbiamo nominato due esperti che presenteranno ai governi una soluzione razionale», ha concluso la Pusic dicendosi «profondamente convinta» che entrambi Paesi nell’interesse dei rapporti europei nell’intera regione ritengano necessario che la questione resti su piani separati.
Mauro Manzin
“Il Piccolo” 25 luglio 2012
La Slovenia pronta al veto se prima non viene risolto il nodo «Ljubljanska Banka» (foto www.greenews.info)
