Dopo il marginale convegno dello scorso 10 febbraio a Sesto San Giovanni (accidenti, che palcoscenico!) la coppia Volk-Kersevan ci riprova. Mesi di silenzio ci avevano fatto pensare che forse avevano gettato la spugna, e invece no: il silenzio era solo dovuto alla insofferenza di amministrazioni e istituzioni che non volevano ospitarli.
Ora si riaffacciano addirittura nel grande parterre di Ronchi dei Legionari, dove il 25 novembre presentano il libro scaturito da quel convegno. Non è difficile immaginare quale grande successo li aspetta con le edizioni KappaVu (sarà un caso o KappaVu sta per KerseVan?).
Per capire le fantasmagoriche prospettive che il libro si propone e il grande "successo" a cui si avvia, è sufficiente leggere la loro presentazione su "Il Piccolo". Ve la proponiamo perché è importante conoscere quante realtà esistano nel nostro Paese e quanto l'Italia -talvolta ingiustamente- sia generosa proprio con tutti, anche con chi riesce a strapparci un sorriso compassionevole.
«La storia viene usata per l’oggi, per le esigenze politiche attuali. Si tratta – sono le parole degli autori – di una campagna di intossicazione delle coscienze con riscritture, reinterpretazioni e falsità belle e buone, funzionali, da una parte, alla mobilitazione nazionalista, alla diffusione di stereotipi sciovinisti e razzisti, assunti ormai anche da buona parte del ceto politico di sinistra; dall’altra, alla criminalizzazione di chi oggi non si piega alle compatibilità del sistema capitalista. Tale campagna si concretizza anche nella legittimazione dei fascisti odierni, che diventano portatori di una ideologia come altre. Una ideologia dell’ordine, della sicurezza, autoritaria, fatta propria da buona parte del ceto politico autodefinitosi democratico. In questi anni molti si sono resi conto del significato della Giornata del Ricordo e molte sono state le iniziative per combattere questa campagna di intossicazione. È, però, necessario combattere con maggiore efficacia, unendo le forze e le conoscenze». Da qui è nato un convegno che è stato promosso a Sesto San Giovanni nel febbraio scorso e dal quale è nato questo volume. «Un contributo in tal senso – continuano – non solo per rintuzzare e sbugiardare le menzogne che vengono propagandate, ma anche per fare un passo avanti per riappropriarci, nella sua interezza, della nostra storia».
