La vera sfida al primo turno delle elezioni presidenziali domenica prossima (27 dicembre) in Croazia è per il secondo posto, conteso tra quattro candidati di centro destra, mentre, a giudicare dai sondaggi, il ballottaggio è sicuro per Ivo Josipovic, candidato della sinistra, favorito per la successione al presidente uscente Stipe Mesic. Josipovic, professore di legge all'Università di Zagabria, compositore di musica classica, è il candidato ufficiale del Partito socialdemocratico (Sdp) e suo deputato al Parlamento. I sondaggi lo danno stabile tra il 28 e il 32 per cento, con buone probabilità di vincere al ballottaggio del 10 gennaio.
Le differenze tra i candidati in lizza per il secondo posto sono minime, nel margine dell'errore statistico, ed è impossibile prevedere chi andrà al secondo turno contro Josipovic. Nadan Vidosevic, presidente della Camera di economia croata e manager, si attesta intorno al 14 per cento. Vidosevic si presenta da centrista indipendente dopo l'espulsione dalla Comunità democratica croata (Hdz), maggiore partito di centro-destra della premier Jadranka Kosor, per aver deciso di candidarsi contro la volontà dell'Hdz.
In una simile situazione si trova anche il sindaco di Zagabria, Milan Bandic, espulso dall'Sdp per le stesse regioni. Con una campagna populista Bandic prende consensi in tutti e due poli dell'elettorato, e nei sondaggi e' attestato al 13 per cento. Il candidato del partito al potere, Andrija Hebrang dell'Hdz, è appena quinto con circa il 10 per cento, superato di misura da un altro dissidente, Dragan Primorac, ex ministro dell'Università e dello Sport nel governo di Ivo Sanader, predecessore di Kosor.
La lotta alla corruzione, in un clima di avvisi di garanzia e arresti eccellenti di politici e manager, e la difficile ripresa dell'economia croata dominano i dibattiti elettorali, anche se il presidente in Croazia non è competente in questi settori, ma in politica estera e difesa.
(Ivo Josipovic, favorito alle elezioni presidenziali in Croazia)
