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23 apr – Barletta: ricordati i caduti giuliano-dalmati

Una Messa in memoria dei caduti nelle foibe e nei campi di sterminio. La ha celebrata mons. Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth, alla presenza del sindaco Nicola Maffei, di autorità e di una nutrita rappresentanza dei cittadini. Maffei ha sottolineato come storia e memoria rappresentino i valori fondanti della nostra società portando brevemente, al centro dell’attenzione generale, la tragedia dell’esodo e delle foibe. «Le foibe -ha detto- richiamano alle menti il drammatico genocidio, la conseguente diaspora, l'omertà, l'esodo di intere popolazioni. Con loro numerosi sacerdoti e rappresentanti delle comunità cristiane che pagarono questa dichiarata vocazione e appartenenza con indegne ed arcaiche persecuzioni».

E’ seguita una breve illustrazione del significato della manifestazione introdotta da parte del prof. Giuseppe Dicuonzo, che presiede la delegazione provinciale di Barletta-Andria-Trani dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: «Abbiamo voluto, quest’oggi, unirci spiritualmente a tutti i nostri caduti, soprattutto a coloro che sono stati trucidati nelle foibe, nei campi di sterminio, sotto i bombardamenti comunque eliminati e, inoltre, ricordare tutti i nostri militari che, per difendere la Patria, si sono immolati sui vari fronti di guerra». E poi: «E’ un dovere custodire la memoria, però bisogna anche che questa memoria sia purificata. Dobbiamo camminare verso un mondo nuovo dove tutto quello che giustamente deve essere ricordato sproni ciascuno di noi a fare in modo che tutto ciò che è accaduto così non si verifichi più. Non solo, ma le giovani generazioni lo accolgano come un invito a creare relazioni di comprensione, di fiducia e di pace».

Monsignor Pichierri nella sua omelia ha reso omaggio «alle tante persone che hanno sofferto, elevando a Dio la preghiera per i martiri delle foibe, per coloro che già sono comparsi davanti al giudizio di Dio, raccomandando alla misericordia Divina tutte le vittime delle nazioni colpite dall’atrocità della guerra». L’arcivescovo ha ricordato il beato padre Francesco Bonifacio, don Angelo Tarticchio per il quale è in corso una causa di beatificazione ed innumerevoli vescovi e sacerdoti morti tragicamente nelle foibe. «La tragedia giuliano-dalmata -ha detto- è una pagina di realismo cristiano e di speranza. Realismo perché la nostra vita   presente è fatta di afflizione, di povertà, di persecuzioni. Ma non per questo viene meno il nostro desiderio di essere operatori di pace, di ambire alla giustizia, di nutrire misericordia».

La Messa si è conclusa con la lettura della preghiera «Invocazione alle Vittime delle Foibe» e lo scoprimento di una targa commemorativa della tragedia giuliano-dalmata in via Manfredi.

(fonte La Gazzetta del Mezzogiorno)

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