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23 apr – 25 Aprile: c’erano anche i giuliano-dalmati

Queste le motivazioni delle Medaglie d'Oro al Valor Militare di Trieste e Gorizia e alcuni dei decorati giuliano-dalmati della Guerra di Liberazione.

 

TRIESTE "Protesa da secoli a additare nel nome d’Italia le vie dell’unione tra popoli di stirpe diversa, fieramente partecipava coi figli migliori alla lotta per l’indipendenza e per l’unità della Patria; nella lunga vigilia confermava col sacrificio dei martiri la volontà d’essere italiana; questa volontà suggellava col sangue e con l’eroismo dei volontari della guerra 1915 – 18. In condizioni particolarmente difficili, sotto l’artiglio nazista, dimostrava nella lotta partigiana quale fosse il suo anelito alla giustizia e alla libertà che conquistava cacciando a viva forza l’oppressore. Sottoposta a durissima occupazione straniera, subiva con fierezza il martirio delle stragi e delle foibe, non rinunciando a manifestare attivamente il suo attaccamento alla Patria. Contro i trattati che la volevano staccata dalla Madrepatria, nelle drammatiche vicende di un lungo periodo d’incertezze e di coercizioni, con tenacia, con passione e con nuovi sacrifici di sangue ribadiva dinanzi al mondo, il suo incrollabile diritto d’essere italiana. Esempio d’inestinguibile fede patriottica, di costanza contro ogni avversità e d’eroismo. 1915-1918, 1943-1947, 1948-1954"

 

GORIZIA "Luce di civiltà italiana da secoli lontani; speranza d’eroi che per lei offrirono la vita congiungendola alla Patria nel ciclo conclusivo del Risorgimento; intrepida sempre nella difesa delle sue tradizioni; dava, anche nelle recenti fortunose vicende, col sangue dei suoi figli, la prova del suo indistruttibile patriottismo, segnando di luce gloriosa l’epopea partigiana. Sacra agli Italiani, per la sua incorruttibile fede e per le chiare gesta dei suoi figli, ormai affidate alla storia. Esempio di quanto possano l’animo ed il braccio nella difesa dei vincoli della stirpe e della civiltà, monito alle generazioni future dell’Italia e del mondo. 1848-1870; 1915-1918; 1943-1947"

 

COPETTI  Mario
di Giacomo ed Ida Pegoraro
da Pisino d’Istria (Pola) – Classe 1924
Partigiano combattente. Medaglia di bronzo alla memoria

«Combattente della libertà forniva ripatute e belle prove di decisione ed ardimento. Particolarmente si distingueva nel corso di un duro cambattimento ingaggiato contro un reparto cosacco al servizio dei tedeschi, validamente contribuendo al buon esito della lotta e cadendo da prode nell’adempimento del suo dovere.»
Zona del Tagliamento, 25-26 aprile 1945. 

DEL BELLO  Liberato
da Raven di Pirano (Pola)  Nato il 24.1.1927
Partigiano combattente. Medaglia di bronzo alla memoria

«Partigiano, capo arma mitragliere, nel corso di un combattimento accesosi in segiuto ad operazioni di rastrellamento condotta dal nemico, incurante di ogni rischio, contrastava per oltre 48 ore, fronteggiando con intenso fuoco della sua mitragliatrice, l’incalzante agguerrito avversario finchè, colpito in pieno da un colpo di cannone, cadeva eroicamente vicino alla propria arma».
Suka Kraina – Smuka (Slovenia), 19 aprile 1945.

FELLUGA  Umberto
di Antonio e Bartolomea Vascotto
Nato a Isola d’Istria (Pola) cl.1893
Partigiano combattente  Medaglia d’argento alla memoria

«Patriota di sicura fede, imprigionato giovinetto dagli austriaci durante la campagna 1925-1918, riaffermata, in tragiche situazioni, ai confini della Patria, la sua devozione all’Italia. Organizzatore ardito e deciso contribuiva validamente a suscitare la resistenza italiana nella città di Trieste contro l’occupazione tedesca. Caduto in mani nemiche manteneva esemplare contegno, affrontando da forte le dure sofferenze dei campi di concentramento, dove perdeva la vita pochi giorni prima della fine delle ostilità »

GIURINI  Mario
di Mario e Andreina Giudici
da Pola – Classe 1923
Sottocapo Regia Marina – Partigiano combattente
Medaglia di bronzo alla memoria

«Durante la lotta partigiana molto si distingueva per costanza, abnegazione e per intelligente e redditizia attività svolta in condizioni particolarmente difficili e pericolose. Caduto in mani nemiche affrontava da forte il plotone di esecuzione».
Bologna, 23 settembre 1944
Dachau (Germania) 20 aprile 1945.

LURASCHI  Ludovico
da Pola.  Cl. 1926
Allievo Ufficiale del 51° Battaglione Bersaglieri
Medaglia d’argento alla memoria

«Volontario diciassettenne in un battaglione bersaglieri allievi ufficiali, anteponendo allo studio dell’Accademia l’azione immediata su fronte di battaglia, si arruolava in un reparto di prossimo impiego. Rifiutando incarichi lontani dal fuoco, di sprone ed esempio ai compagni, con ardimento e serenità muoveva con la compagna all’attacco di posizioni tedesche. Ferioto surante l’azione, ma conscio dell’utilità di annullare un centro di fuoco nemico, alla testa di pochi superstiti, si lanciava all’assalto con bombe a mano e, falciato da una raffica, cadeva dinanzi alla mitragliatrice avversaria copntro la quale aveva diretto l’azione. Bell’esempio di elevato senso del dovere e di amor patrio.»
Casa La Selva (Cassino), dicembre 1943.

POLO  Ruggero
di Natale e Luisa Ferigutti
Nato a Portole (Pola) 
Vicecaposquadra  Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
Medaglia d’argento alla memoria

«Visto cadere il tiratore del fucile mitragliatore della propria squadra, prontamente lo sostituiva e continuava imperterrito il fuoco contro i tedeschi avanzanti. Gravemente ferito, rifiutava ogni soccosrso e, al suo posto, proseguiva il combattimento fino a quando si abbatteva esanime sull’arma.»
Biguglia (Corsica), 13 settembre 1943

RETI  Paolo   di Giulio e Ada Blasich
Nato a Fiume il 13.12.1900
Partigiano combattente   Medaglia d’oro alla memoria

«Patriota animato da fiera volontà di resistenza all’occupazione nemica, prodigò subito dopo l’armistizio, ogni sua energia nella lotta di liberazione. Operando in Genova da una posizione di responsabilità nella società Ansaldo rese, per quattro mesi, servizi vivamente apprezzati nel campo informativo e organizzativo. Attivamente ricercato, sfuggì all’arresto per portarsi ad operare nella Venezia Giulia, sua terra natale. Segretario del Comitato di Liberazione Nazionale di Trieste, svolse missioni importanti e delicate al servizio dell’Italia e dell’Italianità della zona. Svolse trattative con i comnadi partigiani slavi e mantenne fattivi contatti con il Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà. Nell’estremamente pericoloso espletamento della sua attività, cadde in mani nemiche. Barbaramente seviziato per strappargli confessioni di grande interesse, mantenne un contegno fiero ed esemplare e, sempre rivendicando la sua fede all’Italia, affontò da valoroso la morte, all’alba della liberazione.»
Zona di Genova e di Trieste, settembre 1943-7 aprile 1945

ROCCO  Iginio
di Amedeo e Maddalena Gioseffi
da Parenzo (Pola) –  Classe 1913
Capitano di Fanteria R.E. – Div. Bergamo
Medaglia d’argento alla memoria

«Colto dagli avvenimenti dell’8 settembre 1943 in Dalmazia al comando di un reparto, animava e sosteneva con l’esempio i dipendenti in un’impari lotta. Sopraffatto, veniva catturato ed affrontava con sereno coraggio la morte per fucilazione.»
Spalato, Trilj (Dalmazia), 8 settembre – 1° ottobre 1943.

TUMINO  Enrico
da  Pola   Cl. 1923
Allevo Ufficiale di Cavalleria – Partigiano combattente
Medaglia d’argento alla memoria

«Allievo ufficiale fedele e valoroso, dopo l’armistizio si arruolava nelle formazioni partigiane, vivamente distinguendosi per ardore combattivo e per capacità di animatore e di organizzatore. Nel corso di un duro rastrellamento, dopo aver strenuamente combattuto e dopo essere riuscito a sottrarsi con il grosso della formazione alla stretta avversaria, rientrava volontariamente nella zona controllata dal nemico preoccupandosi di occultare importanti documenti e di porre in salvo i compagni in pericolo. Scontratosi con i tedeschi, cadeva nell’assolvimento della generosa missione».
Zona di Brusaco (Torino), 16 novembre 1944

ZUPPINI  Ferruccio
da Fiume – Classe 1917
Sottotenente R.E.  4° Reggimento Artiglieria
Medaglia d’argento alla memoria

«Colto dagli avvenimenti dell’8 settembre 1943 in Dalmazia al comando di un reparto, animava e sosteneva con l’esempio i dipendenti in un’impari lotta.  Sopraffatto, veniva catturato ed affrontava con sereno coraggio la morte per fucilazione.»
Spalato, Trilj (Dalmazia), 8 settembre – 1° ottobre 1943

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