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22mag12 – Serbia, conservatore e nazionalista il nuovo presidente

Il terremoto politico in Serbia, con l’elezione a sorpresa a nuovo presidente del conservatore e nazionalista Tomislav Nikolic, apre una fase di incertezza e di possibile instabilità, suscettibile di ripercussioni negative sul processo di riforme, sul cammino europeo del paese e sul dialogo avviato da Belgrado con Pristina. Nelle sue prime dichiarazioni ieri sera nelle vesti del vincitore, Nikolic – un ex estremista ultranazionalista convertitosi a posizioni più moderate e timidamente aperte all’opzione europea – ha dato rassicurazioni sulla continuità del processo di integrazione europea della Serbia. Ma la volubilità delle sue posizioni e il suo passato apertamente ostile alla prospettiva di adesione alla Ue – alla vigilia del ballottaggio Nikolic ha stretto un’alleanza con un partito fortemente contrario all’Unione europea – autorizzano a nutrire qualche dubbio.

 

Non a caso, in tutte le reazioni internazionali, insieme alle felicitazioni per Nikolic, si sottolinea l’invito esplicito a proseguire sulla strada europea della Serbia intrapresa con convinzione dall’ex presidente Boris Tadic, uscito sconfitto contro tutte le attese dal ballottaggio di ieri.

 

Intanto, la conseguenza più immediata dell’irrompere di Nikolic sulla scena saranno senz’altro le maggiori difficoltà per la formazione di un nuovo governo. Alla vigilia del ballottaggio, il Partito democratico (Ds) di Tadic e il Partito socialista (Sps) del popolare e influente ministro dell’Interno Ivica Dacic, si erano accordati per la prosecuzione dell’attuale coalizione di governo di centrosinistra, con l’appoggio di altre forze riformiste minori (Partito delle regioni, Partito liberaldemocratico). Ma l’inaspettata elezione di Nikolic ha indotto Dacic a dire a un giornale che la situazione ora è cambiata e che «tutto sarà più complicato».

 

Dacic, il cui Partito socialista ha raddoppiato i voti nelle legislative del 6 maggio ed è la terza forza politica del paese (dopo il Partito del progresso serbo di Nikolic e il Partito democratico di Tadic), è il vero ago della bilancia. Potrebbe restare sulle sue posizioni ma potrebbe anche essere attratto da una possibile alleanza con Nikolic, se gli venissero fatte offerte allettanti con ricche contropartite politiche. Il termine ultimo per la formazione di un nuovo governo è il 5 settembre. Nessuno vuole immaginare che fino ad allora la Serbia sarà ancora senza governo, ma se dovesse accadere, si andrà a nuove elezioni anticipate.

 

(fonte AnsaMed 22 maggio 2012)

 

 

 

Il neo-presidente della Repubblica serba, Nikolic (foto www.mojevijesti.ba)

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