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1947: ”Mandate a Trieste 500 mitra” (Il Piccolo 22 lug)

TRIESTE Nel 1947 gli Stati Uniti erano pronti a finanziare in Italia un esercito clandestino in grado di opporsi a una eventuale insurrezione comunista o a un’invasione delle truppe sovietico-jugoslave attraverso il confine orientale. In sostanza un esercito-ombra.

di PIETRO SPIRITO

Un esercito-ombra che avrebbe dovuto unire sotto un unico comando le formazioni paramilitari anticomuniste attive sul territorio, dall’Associazione partigiani Osoppo al Terzo Corpo Volontari della Libertà, alle bande armate neofasciste sparse da Milano a Roma. Una specie di pre-Gladio che aveva nell’organizzazione paramilitare clandestina dell’Msi uno dei suoi punti di forza, con il coinvolgimento diretto del Servizio informazioni militari, e di alcuni quadri in servizio dell’Esercito. Formazioni clandestine come il Terzo Corpo Volontari della Libertà dipendevano dai ministeri della Difesa e dell’Interno, che finanziavano e rifornivano di armi i volontari, mentre le organizzazioni neofasciste traevano finanziamenti da un traffico di cocaina gestito da gruppi della resistenza neonazista tra la Baviera e l’Austria. Depositi di armi, fianziamenti occulti ottenuti anche tramite la Banca nazionale dell’Agricoltura, arruolamenti e addestramenti segreti costituivano un fronte anticomunista che gli Usa erano pronti a sostenere, solo sotto l’ombrello di Washington.

È un quadro inquietante – un po’ pre-Gladio e un po’ antesignano del Piano Solo del ’64 – quello che emerge da alcuni documenti del Foreign Office britannico e dell’Intelligence service, conservati nei National Archives di Londra, desecretati tra il 2005 e il 2006 e in parte ancora inediti. Carte ritrovate dallo storico Giuseppe Casarrubea e dal ricercatore Mario J. Cereghino, che saranno pubblicate da Bompiani in un volume.

Che prima di Gladio ci fossero formazioni clandestine armate pronte a fronteggiare il «pericolo comunista» era cosa nota, ma che la rete di relazioni fosse così complessa e che coinvolgesse il governo italiano, è vicenda da mettere a fuoco. Personaggio chiave è un neofascista arrestato a Trieste dagli inglesi nel 1946, Mario Cocchiara, le cui dichiarazioni forniscono elementi essenziali all’intelligence britannica.

Il primo capitolo di questa storia porta la data del agosto 1947, ed è intitolato «Il movimento della destra italiana: assistenza americana». Quell’estate arriva a Roma, su incarico del governo americano, Charles Poletti. Già governatore dello stato di New York tra il 1942 e il 1943, durante la guerra Poletti era stato a capo dell'amministrazione militare alleata in Italia (Amgot), dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Milano. Personaggio controverso, nel ’44 Poletti fu anche sospettato di collusioni con elementi di primo piano della mafia siculo-americana di New York, come don Vito Genovese, in arte «don Vitone». Nel giugno ’47, a Roma, Poletti incontra in segreto Stefano Jacini, esponente della Dc, già ministro della Difesa del Governo Parri, eletto nell’Assemblea costituente e senatore nella prima legislatura. Assieme a Jacini, Poletti fa «un attento esame dell’organizzazione dei movimenti italiani di destra», e promette supporto finanziario a queste attività in tutta Italia e fino a Udine. Tuttavia, chiarisce, gli Usa non daranno «alcun appoggio alle attività del Territorio Libero di Trieste», zona troppo delicata e amministrata direttamente dagli angloamericani.

Nel Nord Italia, la zona di operazioni dell’Associazione partigiani Osoppo (Apo) e del Terzo Corpo Volontari della Libertà (3Cvl in sigla) «si estende da Treviso al confine Ovest delle Venezia Giulia». Il quartier generale si trova a Udine, mentre «Milano è la città meglio organizzata e armata dell’Italia settentrionale. Si riscontrano grandi depositi di armi e munizioni mentre i finanziamenti non mancano: il movimento sta già ricevendo aiuti sostanziali da parte statunitense». Torino e Genova, aggiunge il Foreign Office, «dispongono di ottimi rifornimenti di armi e denaro. A Venezia e Padova il movimento è in fase di costituzione». Mentre il 3Cvl è un corpo militare, l’Apo si occupa delle propaganda politica e delle iscrizioni. «La maggioranza dei membri di entrambe le organizzazioni – si legge nei documenti – è monarchica». Il controllo diretto del 3Cvl dipende dal ministero della Difesa italiano per quanto riguarda le questioni militari, e dal ministero dell’Interno (Ufficio della Venezia Giulia) per le questioni amministrative e i rifornimenti. «Il Sim (Servizio informazioni militari) – specifica il rapporto – si limita a mantenere i contatti con il 3Cvl e non osa fornirgli un supporto più attivo: i partiti della sinistra, infatti, tengono d’occhio il Sim e cercano un pretesto per chiederne le soppressione». Secondo il rapporto del Foreign Office al momento dell’assunzione di queste informazioni, 8 luglio 1947, si stanno facendo pressioni «per una collaborazione più stretta tra il 3Cvl (che, va ricordato, è formazione clandestina, ndr) e i carabinieri».

Ma Apo e 3Cvl non sono le sole forze segrete anticomuniste in campo. Un altro documento del 13 settembre 1951 analizza «l’organizzazione paramilitare clandestina dell’Msi», che nasce alla fine del 1947 per iniziativa del generale Muratori, ex generale della Milizia volontaria della sicurezza nazionale (Msvn) di Salò, ed è costituita per lo più da ex ufficiali delle Brigate nere della Rsi, ex componenti della Decima Flottiglia Mas, e da elementi arruolati tra «i ranghi inferiori della polizia». Il suo compito è di fronteggiare «un’insurrezione comunista, in conseguenza dello scoppio di ostilità con la Russia». L’organizzazione dell’Msi può contare su «depositi segreti di armi degli eserciti della Rsi e della Germania» e sui «rifornimenti clandestini di armi effettuati dalla polizia (servono in caso di ostilità e del conseguente collasso della pubblica sicurezza dello Stato)».
Un ulteriore tassello utile a definire il coinvolgimento di parti dello Stato italiano, arriva da un dispaccio precedente del Field security service (Fss), i servizi segreti dell’esercito britannico, e dallo Special counter intelligence (Sci), il controspionaggio anglo-americano. Riferisce che il 13 settembre 1946 è stato arrestato a Trieste dagli inglesi un certo Mario Cocchiara. «Dal suo interrogatorio risulta che (Cocchiara) sta organizzando un gruppo paramilitare di destra sotto gli auspici del Sim». «Si reputa – si legge – che (sempre Cocchiara) abbia già radunato 500 elementi e che sia in relazioni dirette con i membri del governo italiano e alti ufficiali del Sim, ai quali invia i suoi rapporti». Secondo il Fss, Cocchiara «sembra che abbia avuto grosse somme di denaro tramite il colonnello D’Amore e il tenente colonnello Pescatore. (…) Si ritiene che disponga di molte armi».
(1 – segue)

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