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18set12 – Pola ricorda la fine del Governo alleato

Nel fine settimana entrante Pola ricorderà la fine del governo militare alleato, che si concludeva di fatto il 17 settembre del 1947 con il passaggio definitivo di Pola e dell’Istria alla Jugoslavia. Un periodo particolarmente dolente per la storia della città, che visse nell’incertezza di un presente infinito con una guerra ancora nell’aria, una strage di innocenti a Vergarolla e un esodo degli italiani in massa che avrebbe cambiato per sempre la fisionomia e l’anima stessa della città.

 

Quest’anno ricorre il 65.esimo anniversario dell’avvenimento e questa volta l’Associazione dei combattenti e degli antifascisti di Pola intende celebrarlo nello “spirito della riconciliazione”, seguendo l’esempio dei due presidenti della Repubblica, Josipovic e Napolitano, ma anche di quel “percorso” in omaggio alle vittime degli opposti totalitarismi compiuto lo scorso maggio dall’associazione degli esuli polesi, il Libero Comune di Pola in Esilio.

 

Il cambiamento di paradigma nel concepire le celebrazioni sta nel fatto che l’Associazione dei combattenti antifascisti porterà il proprio omaggio anche alle vittime di Vergarolla, cosa mai successa prima d’ora – ha spiegato il vicesindaco Fabrizio Radin –, ma non solo. La seduta solenne dell’Assemblea dell’associazione, in programma lunedì mattina a teatro, si concluderà con la proiezione di due documentari che narrano ciascuno dalla propria ottica le vicissitudini della città e della sua popolazione al termine del secondo conflitto mondiale. Si tratta dei film “Istina o Puli” (La verità su Pola) di produzione jugoslava, e dell’italiano “Addio Pola”. Ed è sempre in questo stesso spirito della riconciliazione che l’amministrazione cittadina sta cambiando il modo di considerare la sua storia, rendendo a sua volta il doveroso ossequio ai martiri di Vergarolla (ai quali sarà intitolato il Parco adiacente al Duomo che ne ospita il cippo commemorativo) e onorando diversi antifascisti, croati ed italiani, cui saranno dedicate altre vie della città.

 

Tra questi il primo sindaco di Pola dal ritiro delle forze alleate, Francesco Franjo Nefat, che ebbe l’ingrato compito di gestire e ricostruire una città fantasma. Perché tale fu Pola dopo l’esodo degli Italiani, ha ribadito Fabrizio Radin, in seguito ad uno svuotamento letterale di medici, ingegneri, insegnanti, panettieri, parrucchieri e via dicendo, quando, a partire dal febbraio del 1947, il 90 per cento della popolazione polese lasciò la città.

 

Ma veniamo alle celebrazioni in programma da quest’oggi fino a lunedì 17 settembre. Stamani con inizio alle 11 il professore Raul Marsetič terrà una conferenza su “Pola al tempo del governo militare alleato” presso la Casa degli Antifascisti in via Emo. Lunedì mattina una delegazione degli Antifascisti congiuntamente a una rappresentanza della municipalità porterà corone di fiori in Parco Tito, al Cimitero civico, al monumento ai caduti in difesa delle macchine del “Mulino” in via Trieste ed infine al cippo commemorativo delle vittime di Vergarolla in centro città. Seguirà la seduta solenne dell’assemblea dell’Associazione dei combattenti e degli antifascisti, che prevede un intervento del sindaco, un breve concerto dei cori “Lino Mariani” e “Matko Brajša Rašan” e la proiezioni dei due documentari sul dopoguerra.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 14 settembre 2012)

 

 

 

 

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