Raduno elettorale per i fiumani che nello scorso fine settimana a Montegrotto Terme, sui Colli Euganei dove si riuniscono negli ultimi anni, hanno scelto gli organi direttivi. Guido Brazzoduro è stato riconfermato nel ruolo di sindaco, affiancato da due vice, Laura Calci e Marino Segnan. Segretario Mario Stalzer. Fanno parte della Giunta: Bianchi, Mohoratz, Briani, Radman, Rubichi, Matkovich, Cattalini, Gottardi, Uratoriu, Falcone, Brizzi, Sigon. Due vice al posto di uno ed una Giunta più ampia rispetto al passato: le ragioni sono molteplici, ribadite a più voci, vale a dire la necessità di un rinnovamento morbido, ma deciso; che salvi la tradizione aprendo, però, le porte a progetti più ampi. A dire il vero, in questa sede, solo accennati e che fanno parte, per altro, del programma di lavoro che la Giunta uscente sta portando avanti da tempo.
POLITICA CONGIUNTA E invece, i fiumani fanno quadrato, si presentano al Raduno più numerosi del solito e decisi a dare un contributo concreto al recupero dei valori già seminati nel tempo e alla creazione di nuovi campi d’azione. A ribadirlo, sia in sede di Consiglio di sabato pomeriggio sia la domenica mattina durante l’Assemblea è stato Guido Brazzoduro, equilibrato ed inesorabile, come nel suo stile, che si è soffermato sul bisogno di intensificare quel processo d’unità all’interno delle associazioni degli esuli, che è l’unica garanzia di una maggiore forza contrattuale a tutti i livelli. Una politica congiunta assicura coerenza nei progetti, chiarezza nelle finalità, energia propulsiva, capacità di proiettarsi verso il nuovo.
Così per quanto concerne il giornale “La Voce di Fiume”, che dovrà subire ritocchi e cambiamenti visto il vertiginoso aumento delle spese postali, che superano addirittura quelle per la stampa. Ci si dovrà rivolgere ad Internet o accorpare i numeri dei giornali. Si tratta, comunque, di fattori che verranno valutati dalla nuova dirigenza già dalla prossima riunione.
RINGIOVANIRE LE FILA I temi che più stanno a cuore ai fiumani sparsi nel mondo – come risulta dalle due giornate di dibattito –, è il ringiovanimento delle fila, la promozione della storia della loro città, gli impegni del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, i rapporti con la scuola. Uno spicca tra tutti per il numero di interventi che l’hanno riguardato, e riguarda l’organizzazione prossimamente a Fiume del Raduno. Proposta che non trova tutti d’accordo, il timore che “imprevisti” possano sminuire il valore di un incontro e mettere a disagio la Comunità dei residenti, pesano sull’opinione delle persone, nonostante l’assicurazione da parte della presidente della Comunità degli Italiani, Agnese Superina, che da parte loro sarebbe comunque fornito appoggio logistico ed organizzativo.
IL DIALOGO CON FIUME Ma intanto, in attesa di valutare tempi e modi per realizzare un progetto desiderato, ma comunque complesso, è stata ribadita l’importanza di quanto raggiunto sino ad ora nel rapporto con Fiume nelle varie occasioni. In primis San Vito che vede riuniti i fiumani a scuola – come ha ben testimoniato la preside della SMSI Ingrid Sever, che ha invitato tutti a partecipare –, o durante le visite ufficiali sia del Libero Comune alla Città e al suo Sindaco.
GLI INCONTRI Ma anche con l’organizzazione di gite di piacere da varie parti d’Italia o di gite di studio, che stanno diventando sempre più frequenti grazie anche all’impegno della Società di Studi Fiumani in Roma, che ha saputo saldare in vario modo rapporti stretti tra la capitale e la Città di Fiume. Ne ha parlato il dott. Marino Micich che a Montegrotto ha portato il saluto del presidente della Società, Amleto Ballarini e dei suoi collaboratori. Il lavoro che si sta portando avanti a Roma rivela la modernità dell’approccio con le tematiche storiche, ma anche il livello dei rapporti raggiunto con una realtà chiusa fino a qualche anno fa.
Oltre che nel Lazio l’attività si è estesa anche all’Umbria dove con l’ISUC è stato varato un progetto di conoscenza della Comunità Italiana, che vedrà a Perugia il 27 ottobre due relatori d’eccezione come Furio Radin e Maurizio Tremul che dialogheranno con Amleto Ballarini, Gianni Stelli, Dino Renato Nardelli alla presenza di personalità istituzionali dell’Umbria.
IL VALORE DEL CAMPANILE Come da tradizione, al Raduno sono stati ricordati gli “assenti” che, come ama dire Monsignor Egidio Crisman “sono andati avanti prima di noi”. Tra questi il morettista per eccellenza, Rodolfo Giraldi, che è mancato l’anno scorso poco dopo il Raduno al quale aveva partecipato allegro e in piena forma nonostante i suoi 95 anni. Ebbene suo figlio Walter l’ha “riportato a casa insieme alla moglie” spargendo le loro ceneri nelle acque del Quarnero in una cerimonia che li ha restituiti per sempre al loro mondo. “Partecipando a questi raduni con mo padre – ha detto Walter –, ho capito che cosa significa essere fiumano”. Oggi fa parte dei consiglieri del Libero Comune.
Ecco perché – per rispondere a chi vorrebbe un Raduno per tutti gli esuli –, il valore del campanile ha ancora un significato. Ben vengano gli incontri di tutti all’interno dell’Anvgd – è stato ribadito –, ma un necessario distinguo è d’obbligo soprattutto per generazioni che hanno ancora dell’esodo una visione legata saldamente ai luoghi di provenienza per cui s’incontrano per ritrovare gli amici e rinsaldare vecchi legami.
LA TOPONOMASTICA Diversi gli spunti emersi dal dibattito, dalle garanzie amministrative ancora disattese, all’ignoranza della pubblica amministrazione e dei mass media sulla toponomastica originale. Accolta con un applauso la notizia riportata da Guido Brazzoduro della proposta di legge avanzata dalla parlamentare Daniela Melchiorre – anche lei di origine fiumane –, che obbliga gli editori che usufruiscono di finanziamenti governativi ad usare il nome italiano delle località. Qualcuno ha raccontato le proprie esperienze a convegni e incontri dove ha avuto modo di saggiare l’aggressività dei negazionisti, altri hanno riportato fatti e ricordi della Fiume di un tempo da riscoprire insieme.
Momento di riflessione, l’omaggio del Maestro Squarcia che all’inizio della Messa ha regalato “al suo pubblico” l’Ave Maria.
LA STORIA CONTINUA Il tutto molto ben focalizzato in un punto dell’omelia di Monsignor Crisman che ha affermato: “…la storia continua, il tempo è tiranno e conviene rimanere con le mani alzate al modo di Mosè perché i valori non siano compromessi, la memoria non sia falsata, non si scherzi con la verità storica e le nuove generazioni siano consapevoli della buona testimonianza dei padri. C’è da rifare le fondamenta di autentici rapporti di comunione familiare e sociale. C’è da abbattere ancora muri divisori e costruire punti di vera e rispettosa amicizia ed autentica solidarietà. C’è da rispettare il buon diritto di tutti a vivere in un mondo di fraternità e di pace, anche a Fiume. Sì, bisogna proprio rimanere con le mani alzate come Mosè e percorrere la giusta causa”.
“Non c’è più tempo” – gli fa eco Fulvio Mohoratz, abbiamo superato da parecchio il giro di boa, non si può più stare a guardare. Mohoratz, come altri, sta puntando sui giovani, su quegli studenti italiani che attraverso la testimonianza dei protagonisti possono cogliere i valori di una vicenda che non può più nascondersi tra le pieghe della politica.
Rosanna Turcinovich Giuricin su La Voce del Popolo del 18 ottobre 2010