In attesa del riconoscimento del doppio voto, che rimane un traguardo da inseguire con determinazione, è indispensabile che alle elezioni politiche vi sia ancor sempre un elenco specifico per gli elettori appartenenti alle comunità nazionali. Lo ha sottolineato il deputato della CNI, Furio Radin, che al Sabor (Parlamento croato) ha illustrato l’emendamento presentato dai deputati delle minoranze nei confronti della proposta di legge sugli elenchi elettorali.
Il mantenimento di un registro specifico degli elettori minoritari dà maggiori garanzie sul fatto che agli appartenenti alle comunità nazionali sia garantita la possibilità di esercitare realmente il voto etnico, qualora desiderino votare per i propri rappresentanti e non per le liste partitiche. In caso contrario, singoli membri dei Comitati elettorali potrebbero per una sorta di automatismo, dopo aver cercato il nome dell’elettore nell’elenco globale, rifilargli la scheda per il voto politico, scordando il suo diritto a optare per il voto etnico. Costringendo, invece, i Comitati a ricercare i nominativi degli elettori nell’elenco specifico, per forza di cose il suffragio etnico non può cadere nel dimenticatoio.
Il parlamentare della CNI si è anche soffermato sul voto dei cittadini croati all’estero, evidenziando che nulla impedisce alla Croazia di organizzare il voto per corrispondenza per la diaspora. E infine il deputato della CNI ha risposto con fermezza in aula a quanti sostengono che singole minoranze godano di un trattamento di favore. Anche se simili valutazioni si riferiscono probabilmente ai serbi, è chiaro che nel caso trovino vasta eco possano colpire pure gli italiani. Per tale motivo Radin ha fatto presente che dal 1945 ad oggi, tenendo conto dell’esodo degli italiani e dei tedeschi nel secondo dopoguerra e di quello dei serbi negli anni ’90, mancano all’appello in Croazia un milione di appartenenti alle etnie. Un dato questo che va tenuto eccome in considerazione quando si parla di presunti favoreggiamenti delle etnie.
Dario Saftich
“la Voce del Popolo” 13 dicembre 2012