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17 lug – Belluno: il ricordo del gen. Di Maggio

Il 4 luglio scorso è morto a Belluno il gen. Giuseppe Di Maggio, come già riportato nelle nostre cronache.

Figura di ufficiale che compendiava valori e stile che senz'ombra di retorica potrebbero essere definiti d'altri tempi, era persona molto conosciuta e stimata a Belluno, dove viveva da molto tempo.

Era nato a Zara, all'epoca in cui la città era italiana. Allo scoppio della seconda guerra mondiale era partito per il fronte, combattendo in Grecia e Albania. Dopo l'8 settembre era stato fatto prigioniero dai tedeschi ed internato in un campo di concentramento in Polonia. Al rientro, uscito dall'accademia di Modena, il servizio lo aveva portato in varie località: Trento, Bassano, Feltre, Tolmezzo e Spoleto. Infine l'approdo a Belluno, dove aveva fatto parte del 7° Alpini. Per due anni ha comandato il Battaglione Alpini Belluno. E' stato anche comandante del Distretto Militare fino al 1977.

Va ricordato, oltre che per un impeccabile stato di servizio, per la carica umana e la disponibilità verso gli altri, specie nei momenti difficili come quelli, attraversati dalla provincia di belluno, nel corso del disastro del Vajont e dell'alluvione di Cencenighe. Per il suo meritorio comportamento in queste calamità ottenne due onorificenze da parte della presidenza della Repubblica.

Non dimenticò mai la terra d'origine, avulsa dall'Italia a seguito dei tragici eventi bellici e passata alla Jugoslavia. Per anni fu presidente della sezione di Belluno dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che raggruppa gli esuli istriano dalmati. All'interno dell'associazione operò ricercando e raccogliendo quanti, in terra bellunese, si erano ricostruita un'esistenza dopo il dramma di cui erano incolpevoli protagonisti di un'autentica pulizia etnica.

 

fonte Bruno De Donà su "Il Gazzettino"

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