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17 apr – La GdF alla Foiba di Basovizza

Le foto scattate alla fine dell’aprile 1945 davanti alla Caserma di Campo Marzio li ricordano allegri, sorridenti e pieni di gioia per la fine della guerra e per il prossimo ritorno a casa. Pochi giorni dopo, invece, sono stati prelevati dai partigiani titini e portati, insieme a vari altri triestini, sulla foiba di Basovizza, dove hanno trovato una tragica fine.

venrdì 16 aprile alle ore 10 e 30 ha avuto luogo sulla Foiba di Basovizza la cerimonia di collocazione della lapide che ricorda i novantasette ragazzi della Gdf, scolpita già nel 1995 e allora collocata nella Caserma Gdf di Basovizza, ora restaurata a cura dell’Area Cultura del Comune di Trieste e deposta definitivamente sul luogo del martirio. A scoprire il monumento, Antonietta Molea, figlia di Domenico Molea, una delle vittime.

Questo luogo è simbolo della nostra memoria e della storia nazionale, dell’orgoglio di molte famiglie che per mezzo secolo hanno portato il dolore più profondo e del coraggio di vedove che hanno saputo crescere da sole i figli privati dai padri” ha sottolineato il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. “I giovani”, ha concluso il Sindaco, “rappresentano il fine ultimo della memoria nel senso che conoscendo la storia contribuiscono affinché non si ripeta e che diffondano i valori della tolleranza e del dialogo, che sono il fondamento della pace”. Sono intervenuti poi, l’Arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste, il generale Pasquale Debidda, comandante della Gdf per l’Italia nord-est ed il generale Gianluigi Miglioli, comandante della Gdf per il Friuli Venezia Giulia. Presenti alla cerimonia, inoltre, numerose delegazioni della Guardia di Finanza in Congedo del Fvg, l’assessore comunale Michele Lobianco, l’assessore provinciale Mariella Magistri De Francesco, il consigliere regionale Piero Camber, l’avv. Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale e del Comitato Onoranze Martiri delle Foibe, il dott. Mario Trampus, presidente della Corte d’Appello di Trieste per il Friuli Venezia Giulia e l’on. Renzo de’Vidovich, in rappresentanza della Federazione degli Esuli istriani, fiumani e dalmati e numerosi parenti delle vittime e ragazzi delle scuole medie in visita al Sacrario. Dopo la deposizione della corona d’alloro accanto alla lapide, a cura della Guardia di Finanza, ha concluso la cerimonia mons. Crepaldi con la benedizione del monumento e delle vittime ricordate.

Daria Garbin su www.arcipelagoadriatico.it

 

(foto CDM)

 

 

 

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