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14 feb – Oltraggio al Giorno del Ricordo, una strategia coordinata

Da Marghera a Torino, da Livorno a Basovizza: sono i luoghi che nei giorni scorsi, e in coincidenza con il Giorno del Ricordo (10 Febbraio), hanno visto ignoti e ignobili vandali accanirsi sulle lapidi e sui monumenti eretti in memoria delle vittime delle Foibe e degli italiani esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia cedute nel 1947 all’ex Jugoslavia di Tito.

Mentre l’Italia intera con le sue istituzioni democratiche commemorava quel Giorno istituito dal Parlamento italiano nel 2004 pressoché all’unanimità, infime e sparute minoranze di rabbiosi emarginati hanno inteso oltraggiare con distruzioni e scritte deliranti i simboli che la Nazione intera, di entrambi gli schieramenti politici, ha voluto in questi anni dedicare ai connazionali profughi dai territori di antico insediamento storico, nel tempo in cui la loro storia, finalmente sottratta alle manipolazioni ideologiche, è restituita alla sua verità.

Marghera, Torino, Livorno e Basovizza, una serie di atti vandalici che fanno ritenere trattarsi di un’azione coordinata, nel tentativo patetico, indegno e inutile di dileggiare e contestare il ricordo di una tragedia collettiva e di una testimonianza limpida di fedeltà all’Italia. Gli autori, che agiscono nell’ombra come i vili, sono gli epigoni dell’odio etnico e ideologico espresso dal regime titoista con le Foibe e le deportazioni, i cultori della violenza politica che ha insanguinato il Novecento: i gesti, che credono dirompenti, sono gli ultimi conati di una barbara e cieca dedizione a miti e armi che la società civile intera ha pienamente ricusato.

La Sede nazionale ANVGD

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