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12lug12 – Archeologia nell’Istria costiera, gli Atti del Convegno 2011

Sono editi in elegante veste grafica, a cura di Annalisa Giovannini per la Società Istriana di Archeologia e Storia Patria (Trieste), gli Atti della Giornata internazionale di studi dedicata a «Archeologia e urbanistica nelle città dell’Istria costiera», tenutasi a Muggia il 26 marzo 2011.

 

Nel volume di 295 pagine sono dunque pubblicati gli interventi dei numerosi e prestigiosi relatori italiani, sloveni e croati, su temi e problemi della ricerca archeologica nell’area litoranea interessata dalle indagini degli studiosi a partire dall’epoca dei castellieri sino all’età romana. Un condiviso interesse scientifico per la ricostruzione e la conoscenza dei tanti aspetti dell’Istria antica conferisce a questi Atti una valenza non soltanto storica e accademica ma di fecondo e auspicabile segnale della collaborazione tra studiosi che si confrontano sul medesimo territorio, tanto più preziosa in quanto – come scrive nella sua presentazione Luigi Fozzati, Soprintendente per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia – «è qui infatti che l’archeologia svolge un ruolo guida insostituibile, senza il quale la memoria dei luoghi si perde definitivamente».

 

Un ruolo che non è comunque limitato alla funzione per così dire memoriale, ma si allaccia ad una inedita emergenza contemporanea, scaturita – come rileva ancora Fozzati – dalla radicale e rapida trasformazione del paesaggio antico della penisola adriatica: «ci si trova infatti ad una sorta di bivio – rimarca ancora il Soprintendente –: o l’archeologia riesce ad integrarsi nel divenire della massiccia antropizzazione delle coste, o è destinata ad inaridirsi e a dare prova di una validità puramente accademica». Un’emergenza evidente se si considera la rapida e invasiva politica di riconversione dei luoghi al turismo di massa mediante interventi che rischiano di snaturare il profilo e il patrimonio storici dell’Istria così come di altre aree del Mediterraneo.

 

Un segnale di allarme, questo ha voluto anche lanciare il Convegno di Muggia: e che studiosi dei tre Paesi confinanti l’abbiano raccolto nel comune intento di richiamare l’attenzione della più ampia e distratta opinione pubblica sui rischi dello snaturamento e della definitiva perdita di memoria, appare più che meritevole dell’auspicio di proseguire nell’interazione delle discipline e delle esperienze di ricerca.

 

© Anvgd nazionale

 

 

    

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