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12giu12 – Crisi dell’edilizia, in ginocchio l’economia istriana

L’edilizia istriana è in ginocchio quale riflesso della profonda crisi che sta colpendo il settore a livello nazionale. In Croazia negli ultimi due anni il fatturato è sceso da 4,6 a 3 miliardi di euro e questo pauroso calo ha comportato il taglio di 24.000 occupati. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia finanziaria, nello scorso febbraio le aziende edili istriane erano in debito di 80 milioni di euro in rapporto al debito pubblico complessivo pari a 306 milioni. Il presidente della Camera regionale dell’artigianato Mario Paliska richiama l’attenzione su un fenomeno che ha dell’incredibile ma forse non tanto, viste certe pessime abitudini ben radicate da queste parti: numerosi artigiani edili accumulano debiti in quanto non vengono pagati dalle grosse aziende della Croazia continentale di cui sono subappaltatori.

 

Ora si spera che le nuove regole imposte dal ministro delle finanze Slavko Linic facciano ordine anche in questo settore. Ossia chi non paga le fatture entro 60 giorni, si vedrà bloccare il conto bancario. Il settore edile istriano per il quale tira aria da funerale, sperava in una salutare boccata d’ossigeno con la ripresa del raddoppio di corsie sull’Ipsilon autostradale istriana, precisamente sul troncone orientale partendo da Pisino in direzione di Mattuglie alle spalle di Fiume. Secondo i calcoli iniziali il cantiere si sarebbe dovuto riaprire subito dopo la stagione turistica, quindi a settembre.

 

Come comunicato però da David Gabelica direttore generale della società concessionaria Bina-Istra il tutto viene rinviato a metà 2013. E ciò sostanzialmente per due motivi: il primo di natura tecnica e burocratica (si è ancora in attesa dei permessi e ci sono ritardi nell’espropriazione dei terreni) e il secondo di natura finanziaria. O causa la crisi economica, i tassi sui crediti sono troppo alti. E non sono pochi gli operatori del settore che si sono indebitati proprio nella prospettiva andata in fumo, di poter lavorare sull’Ipsilon a partire da settembre. L’azienda istriana maggiormente spiazzata dagli ultimi sviluppi è la Cesta di Pola con 350 dipendenti che vive al 50% dalle entrate della Ipsilon. Finora sulla viabile ha eseguito lavori per lo più di bitumatura, per 45 milioni di euro.

 

(fonte “Il Piccolo” 11 giugno 2012)

 

 

 

Un tratto della «Ipsilon» autostradale istriana (foto www.istrapedia.hr)

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