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12 lug – Mantica a Capodistria sulle minoranze italo-slovene

di Mauro Manzin su Il Piccolo del 10 luglio 2010

Il tema delle minoranze tra Italia e Slovenia sale di rango e diventa ufficialmente materia della Conferenza intergovernativa che periodicamente si tiene tra Italia e Slovenia. Lo hanno annunciato ieri il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica e il ministro per gli Sloveni nel mondo, Bostjan Zeks a Capodistria dopo l’incontro avuto a Palazzo Gravisi sede dell’Unione italiana e della Comunità costiera autogestita delle nazionalità (Can), cui ha fatto seguito a Trieste un analogo incontro alla presenza dei rappresentanti della minoranza slovena in Italia.

Ma il tema delle minoranze assume una valenza decisiva anche nella Macroregione adriatico-ionica, voluta da Italia, Slovenia e Grecia e che comprenderà anche la Croazia, il Montenegro, la Bosnia-Erzegovina, l’Albania e la Serbia, un’iniziativa dal chiaro sapore europeo che ben si inserisce nell’allargamento a Est dell’Unione europea.

«Dobbiamo cercare di vedere – spiega Mantica – nel rispetto evidentemente delle Costituzioni e delle leggi dei due Paesi di trovare modi di gestione comune delle due minoranze». Il tema che ha innescato questa modalità operativa nasce anche dall’azione oramai comune di Italia e Slovenia su molti temi di carattere europeo «non ultimo l’impegno italiano, sloveno, insieme alla Grecia – prosegue Mantica – di promuovere la Macroregione Adriatico-ionica che comprenderà questi tre Paesi più la Croazia, il Montenegro, l’Albania, la Serbia e la Bosnia-Erzegovina». «Due popoli e due Paesi impegnati in quest’area devono ovviamente fare in modo che non ci siano i minimi screzi fra le due realtà e quindi vedere anche di risolvere gli eventuali problemi della minoranza slovena in Italia e di quella italiana in Slovenia».

Le due delegazioni hanno anche trattato del Concerto dell’amicizia del 13 luglio a Trieste cui parteciperanno i presidenti di Italia, Slovenia e Croazia e che sarà «un grande gesto simbolico», lo definisce Mantica, ossia la deposizione di una corona davanti al Narodni dom e al monumento dell’esodo istriano, fiumano, dalmata con un comunicato congiunto dei tre presidenti. «Lo ritengo – aggiunge Mantica – un fatto non di ordinaria amministrazione e anche questo è il prodotto e il risultato di un’azione costante tra il governo italiano e sloveno e, in questo caso, anche croato ovviamente». C’è, dunque, nell’incontro delle due minoranze la volontà comune di realizzare una gestione dei diritti delle minoranze che sia la migliore possibile.

«Credo che questo incontro abbia un grande significato simbolico – sostiene invece il ministro Zeks – con il quale entrambi gli Stati dimostrano di essere pronti a discutere e gestire insieme le due minoranze. Certo un valore simbolico minore di quello che avrà l’incontro del prossimo 13 luglio che rappresenterà uno sguardo comune alla storia, mentre noi qui ci siamo soffermati sulla storia e sui problemi locali». «Ritengo che i problemi delle due minoranze siano praticamente speculari – prosegue Zeks – e ritengo giusto che entrambi i governi lavorino per i finanziamenti delle due minoranze. E questo è solo l’inizio di una valutazione comune mentre ritengo che anche questi progetti transfrontalieri (vedi Macroregione) possano avere una grossa rilevanza nella collaborazione tra le due minoranze».

Già, i finanziamenti, come andrà a finire con la manovra italiana in atto? «I discorsi sono due – precisa Mantica – per la minoranza slovena in Italia noi abbiamo un insieme di leggi che hanno le coperture finanziarie stabilite dalla norma stessa, quindi quelle cifre non si cambiano. Ci sono altre voci invece che sono legate alla Finanziaria, cioè ogni anno il governo italiano fa la sua proposta. È chiaro che nel complesso queste sono quelle in discussione. La manovra – prosegue – non è ancora nata per cui non sono ancora in grado di dirvi che cosa accadrà nel 2011, ma possiamo facilmente immaginare che difficilmente ci saranno degli aumenti, è più probabile che gli stessi vengano diminuiti. Allora l’incontro di oggi si è svolto per ribadire che c’è un impegno del governo italiano a cercare di evitare che questo avvenga, tenendo conto però che c’è una realtà economico e sociale del Paese che tutti oramai conoscono, mentre il governo sloveno proprio per le minoranza ha altre leggi e altri sistemi». «Abbiamo spiegato chiaramente che da noi un discorso sulle minoranze in italia è difficile nel senso che abbiamo la minoranza tedesca in Alto Adige già sistemata per conto suo, la minoranza francofona in Valle d’Aosta che non ha problemi. E cioé che noi abbiamo risolto il tema delle minoranze con le Regioni a statuto speciale. Quindi – precisa Mantica – dando alle regioni grande autonomia anche sul piano economico e non è un caso che sia anche la Regione Friuli Venezia Giulia a dare una grossa parte di contributi alla minoranza slovena». «E perciò – spiega il sottosegretario – il parallelismo è più tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia che non tra il governo italiano e la Slovenia. Però noi ragioniamo a livello di governi assieme al Friuli Venezia Giulia garantendo assieme questo rispetto della minoranza slovena in Italia».

Per la nostra minoranza in Slovenia c’è l’impegno di reciprocità. I rappresentanti di Ui e Can hanno espresso i loro problemi al ministro Zeks che sono molto simili a quelli degli sloveni in Italia, ossia come dialogare con il governo, in quali sedi avere un potere di essere rappresentati e poter incidere, i temi della riforma della televisione slovena, dove e in che luogo la legge si possa modificare eccetera. Insomma problemi speculari per i quali ci si è impegnati a trovare soluzioni speculari. Con in più l’impegno italiano di ricompattare la realtà della minoranza italiana con quella dell’esodo.

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