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11set12 – TV Capodistria, programmi italiani di nuovo a rischio

“La decisione del Governo sloveno di tagliare del dieci per cento il canone radio-tv mette a rischio i programmi dell’Ente radiotelevisivo nazionale. Potrebbe causare la revoca del contratto di lavoro a 300 oppure 400 collaboratori e portare alla sospensione di numerose trasmissioni”. Con questa scioccante dichiarazione il direttore generale della RTV di Slovenia, Marko Filli, ha inquadrato giovedì scorso in Parlamento la nuova fase di crisi nel suo ente. Lo striminzito risparmio accordato alle famiglie, 15 euro annuali, causerà una perdita di nove milioni per le casse radiotelevisive. 

Nell’attuale situazione sono mezzi che non possono essere recuperati da altre voci, né risparmiati dalle spese correnti. Immediata è stata la preoccupazione per la sorte dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, già sotto pressione da anni per i tagli del personale e delle risorse da destinare alla realizzazione delle trasmissioni. “I provvedimenti in cantiere vanno a colpire le uscite assolutamente necessarie per la realizzazione e la messa in onda dei programmi”, è il commento a caldo di Antonio Rocco, vicedirettore della RTV con delega per i programmi italiani. “Sono direttamente minacciate le collaborazioni esterne di giornalisti e redattori, ma anche di tecnici, abilitati a lavorare con le nuove tecnologie. Sarà quasi impossibile mantenere il rapporto con questi quadri professionali. 

Inoltre, mancheranno mezzi per le uscite e i collegamenti in diretta. Probabile che dal palinsesto spariscano trasmissioni molto seguite. Si mettono in discussione i diritti acquisiti della CNI nel campo dell’informazione e il ruolo di Radio e TV Capodistria. L’auspicio è che il taglio del canone effettivamente non avvenga e che il Parlamento intervenga a sostegno del servizio pubblico”, rileva Rocco. Molto preoccupato per quanto accaduto è anche Maurizio Tremul, membro del Consiglio di programma della RTV slovena. “Si tratta di una decisione sciagurata del governo, che fa risparmiare una minima cifra alle famiglie per sottrarre risorse consistenti all’ente radiotelevisivo. Ne risentiranno i programmi e nessuno sarà esente da pesanti tagli. Per le trasmissioni destinate alla CNI andrà ancora peggio, dopo i contenimenti delle spese già realizzati e le difficoltà emerse con il personale. 

Per evitare che la situazione diventi drammatica, il Parlamento dovrebbe intervenire per rivedere la decisione del Governo. L’appello da rivolgere ai nostri deputati, e soprattutto ai rappresentanti delle Comunità nazionali, è che si adoperino per sottolineare la grave posizione dei programmi minoritari”, rileva Tremul. Esprime profondo timore per il futuro delle emittenti italiane a Capodistria anche Alberto Scheriani, presidente del Comitato dei programmi italiani radio e tv. “Quanto sta accadendo in seno alla RTV slovena fa individuare una tendenza al forte taglio delle risorse disponibili. Per Capodistria si tratta di una costante erosione, che colpirà inevitabilmente l’ampiezza dei programmi. Il Comitato che presiedo desidera che la situazione cambi radicalmente. L’avevamo fatto presente di recente anche discutendo il piano di produzione per il prossimo anno. Da non dimenticare ancora che l’impossibilità di sostituire i quadri che lasciano le redazioni, fanno di Radio e TV le istituzioni del Gruppo nazionale italiano più a rischio in questo momento”. Della crisi della RTV di Slovenia discuterà martedì prossimo a Lubiana il Consiglio di programma. 

Gianni Katonar 
“la Voce del Popolo” 8 settembre 2012

 

 

 

Sempre più incombenti i tagli ai servizi italiani di Capodistria (foto www.portale.italradio.org)

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