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11set12 – Ricordate a Salvore le 154 vittime della nave San Marco

Ieri a Porto Salvore è stato ricordato l’anniversario della tragedia del piroscafo San Marco nella quale persero la vita 154 persone. I fatti sono stati commemorati in lingua italiana e croata dal sindaco Vili Bassanese e dal presidente del Consiglio cittadino Goran Slavujevic. Poi una delegazione si è recata in barca sul luogo dell’affondamento dove sono state gettate corone di fiori. 

Nella mente degli abitanti più anziani della zona è ancora vivo il ricordo della mattina del 9 settembre 1944, quando il San Marco, unità di linea della compagnia di navigazione “Istria-Trieste” venne bombardato da Spitfire anglo-americani. Sul piroscafo, costruito nei cantieri di Monfalcone nel 1910, c’erano intere famiglie, uomini, donne, bambini, ma anche militari tedeschi diretti a Trieste. Per tutti i 260 passeggeri del piroscafo, quel viaggio, appena iniziato, si tramutò in tragedia appena partiti da Porto Salvore: gli aerei delle forze alleate piombarono in un baleno sul San Marco e lo bombardarono. Alcuni si salvarono ma più della metà dei passeggeri furono uccisi dalle mitragliatrici mentre cercavano riparo tra gli scogli di Punta Salvore. 

Qui infatti il capitano aveva fatto arenare la nave nel tentativo di favorire lo sbarco. A questo punto sorge spontanea la domanda: perché tanto accanimento contro il piroscafo? La risposta ci arriva dal nostro lettore Claudio Pristavec di Trieste, appassionato ricercatore che ha voluto fare luce su quei fatti. La risposta spiega, si trova nell’entroterra, vicino al paesetto di Villania tra Umago e Buie. Qui nascosta dalla vegetazione si trova una casetta dall’aspetto curioso che come raccontato da alcuni anziani della zona, faceva parte di una stazione di avvistamento radar dell’aereonautica germanica che aveva l’impianto nelle vicinanze. La mattina del 9 settembre 1944 una ventina di avieri, tra cui alcuni italiani, dovevano imbarcarsi sul San Marco verso Trieste per poi andare nella Villa Masieri, vicino Tricesimo a nord di Udine, per seguire un corso di aggiornamento per nuovi sistemi radar che stavano per ricevere in dotazione. Le forze alleate racconta Pristavec, venute a sapere della loro presenza sul 
San Marco, decisero di eliminarli senza andare troppo per il sottile. E le vittime collaterali furono tantissime, sicuramente troppe.

(fonte “Il Piccolo”  9 settembre 2012)

 

 

 

Il piroscafo San Marco in un’immagine d’epoca (foto www.betasom.it)

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