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11giu12 – Fallisce a Fiume la Borsa del pesce, istituita con contributi italiani

A cinque anni dall’inaugurazione in pompa magna, è stata chiusa la Borsa del pesce a Fiume, la prima del genere in Croazia. A fallire miseramente è stata un’istituzione mai effettivamente decollata, messa in piedi grazie ad un milione e 780 mila euro, di cui una parte erogata dal governo italiano e dalle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna grazie ai progetti Connect e Fish.Log.

 

Fondato da ministero dell’Agricoltura e Pesca, Città di Fiume, regione quarnerino–montana e quattro cooperative di pescatori, il mercato ittico all’ingrosso ha stentato sin dal primo giorno, con prima compravendita avvenuta addirittura quattro mesi dopo l’inaugurazione. Il capannone dell’ex Silurificio fiumano non è mai stato dal 2007 ad oggi quel voluto via vai di pescatori e acquirenti all’ingrosso. A causa di un mercato nazionale del pesce poco strutturato, quasi anarchico e amante degli affari in nero, la Borsa fiumana è apparsa come una cattedrale nel deserto, con i debiti che si sono accumulati poco alla volta, coperti in qualche modo dai soci fondatori. L’entità del passivo è in questo momento è sconosciuta e toccherà alla nuova direzione mettere ordine, capire l’ammontare delle esposizioni e tentare di ripartire.

 

La Borsa del pesce non sarà infatti liquidata e probabilmente tra 3-4 mesi si cercherà di darle una struttura diversa, più snella, permettendole di inserirsi con più efficacia in un settore ancora lungi dall’essere disciplinato da regole ferree. Intanto i sette dipendenti di Veletržnica Ribe Rijeka (questo il nome ufficiale dell’azienda) sono stati licenziati, mentre lunedì l’ex direttrice Dolores Margan Kastrapeli e il facente funzioni di direttore, Milorad Stani„, porranno in atto il passaggio di consegne. Secondo il vice ministro dell’Agricoltura, Ljubomir Kucic, non è accaduto nulla che non si potesse prevedere: «È stato costruito dapprima il tetto della casa e ci siamo dimenticati delle fondamenta e delle pareti – ha osservato – il mercato ittico croato è comandato dai cellulari e non c’è verso di organizzare i pescatori. Purtroppo non credo che le cose cambieranno in meglio quando la Croazia, dall’anno prossimo, farà parte dell’Unione europea».

 

Andrea Marsanich

“Il Piccolo” 9 giugno 2012

 

 

 

Era ed è rimasta deserta la Borsa del pesce di Fiume (foto www.veletrznicaribe-rijeka.hr)

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