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08nov12 – I Balcani esportano hooligans

Dopo l’invasione degli “hooligans” serbi a Genova anche Parigi ha dovuto subire le violenze delle tifoserie organizzate che arrivano dai Balcani, anche se questa volta a seminare danni e contusi nonostante un bando dei ministro degli Interni sono stati i tifosi croati della Dinamo di Zagabria. L’incontro di Champions fra il Paris Saint Germain e la squadra campione di Croazia era stato preceduto da un allarme di rara intensità rilanciato dalla France Presse: il ministro degli Interni, Manuel Valls aveva messo in guardia i parigini sui «gravi rischi di violenza e degradazione che si potrebbero verificarsi se le tifoserie dei due club venissero a contatto o lungo le direzioni seguite dai tifosi croati per raggiungere la capitale».

 

Poche settimane fa, il 24 ottobre, in occasione dell’incontro di andata a Zagabria il ministero degli Interni di Zagabria aveva addirittura vietato ai tifosi francesi di entrare in Croazia in auto «di fronte al grave rischio di scontri con bande di cui si conosce la reputazione». Con precedenti simili, Parigi segnalava come altamente pericoloso «il probabile arrivo di 150 o 200 tifosi violenti, i cosiddetti “Blue Bad Boys” che sono anche sprovvisti di biglietto».

 

Gli scontri sono cominciati addirittura la sera prima della partita nella zona della Bastiglia: intorno alle dieci di sera gruppi di giovani sono entrati in contatto ed hanno cominciato a darsele di santa ragione, l’intervento della polizia e di vigili del fuoco ha richiesto quasi due ore per riportare la calma ed un giovane croato è rimasto ferito il modo piuttosto serio. La sera dopo, nuovi episodi di guerriglia intorno allo stadio del Parco dei Principi ed altri contusi. Infine la polizia ha perfino requisito un albergo per identificare e interrogare un’ottantina di giovani croati che, secondo una fonte della Gendarmeria, «non avevano nulla a che fare sul territorio francese».

 

Dopo quest’ultimo episodio, le autorità di pubblica sicurezza e la Fifa tornano a interrogarsi sull’opportunità e i modi di limitare i movimenti delle bande di hooligans, anche perché se quello della violenza dentro e intorno agli stadi non è soltanto un problema balcanico certo le bande che arrivano da Est si sono dimostrate particolarmente aggressive. Tre anni fa a Belgrado un tifoso del Tolone, Bruce Taton fu aggredito e picchiato a morte da tifosi del Partizan solo perché parlava francese. Poche settimane fa a Smederevo un incontro fra rappresentative Under 21 di Serbia e Regno Unito si è concluso con risse e insulti contro un giocatore di colore. Adesso, dopo gli scontri di Parigi, le città europee stanno cercando in modo di cautelarsi.

 

(fonte www.globalist.it 7 novembre 2012)

 

 

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