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08 set – Italia-Slovenia: i contenuti dell’intesa Frattini-Rupel

Infrastrutture, trasporti, energia e ambiente. Si concretizza su questi punti, oltre che su un piano più generale di collaborazione in campo politico, economico e scientifico, l'intesa siglata oggi a Roma dai ministri degli Esteri di Italia e Slovenia. Una cooperazione, come è stata definita da Franco Frattini e dal suo omologo Dimitrij Rupel, che riguarderà il completamento dell’Alta velocità che passa da Trieste, le sinergie tra i porti di Capodistria e del capoluogo giuliano, la realizzazione di una metropolitana leggera di interconnessione per migliorare il trasporto pubblico tra i due paesi e lo sviluppo di autostrade del mare. Non è tutto. L’intesa si occupa anche di accordi in campo energetico per quanto riguarda la promozione delle fonti rinnovabili, le interconnessione elettriche e una maggiore integrazione nel mercato europeo dell’energia. L’obiettivo del memorandum, dopo la conclusione positiva dello studio di fattibilità, è infatti quello di sostenere ancora di più il lavoro della commissione intergovernativa per l'attuazione del collegamento ferroviario Trieste-Divaca come parte del progetto dell’asse ferroviario Lione-Trieste che attraversando la Slovenia arriverà fino a Lubiana, Budapest e al confine ucraino. E questo attraverso la creazione di un organismo comune per lo sviluppo delle attività di progettazione da impostare subito dopo lo studio di fattibilità e lo studio di impatto ambientale.

Nel settore dell’energia un importante accordo riguarda la cooperazione tra Gestore del mercato elettrico (Gme) e Borzen, la corrispondente slovena del Gme. E lo sviluppo delle connessioni tramite gasdotti. In particolare i capi della diplomazia estera dei due paesi si sono detti d’accordo sull’importanza di trattative bilaterali dei paesi membri all’interno del quadro energetico europeo come è il caso di South Stream, l’impianto italo-russo (Eni-Gazprom) che trasporterà gas attraverso Grecia e Slovenia. “Siamo convinti che si debba avere una strategia energetica europea e che quindi l'Ue debba presentarsi unita quando i paesi membri affrontano i negoziati bilaterali con la Russia e lo stesso vale con Algeria e Libia”, ha spiegato Frattini che ha ricordato come Lubiana sia in trattativa con Mosca proprio sul gasdotto che entrerà in Italia via Slovenia. “Il quadro europeo è importante – ha aggiunto il numero uno della Farnesina – e i capi di governo Ue si sono impegnati a discuterlo, e io spero anche di approvarlo, il prossimo 15 ottobre”. Secondo Frattini, infatti, è necessario abbinare “il diritto legittimo di negoziare come sta facendo la Slovenia e le norme europee. Le regole devono essere comuni, ma la percentuale, gli investimenti li decidono gli attori nazionali e le società dei vari Stati”.

Sempre in questo settore, l’intesa prevede anche consultazioni regolari per le valutazioni di impatto ambientale legate a nuovi terminali di rigassificazione nel Golfo di Trieste su tutti gli aspetti che possono interessare i due paesi. Una sorta di “comitato tecnico”, insomma, per affrontare la realizzazione dei due impianti previsti a Rovigo e Zaule. Frattini ha garantito che l’Italia non “agirà unilateralmente contro la volontà della Slovenia”, proprio per evitare un possibile impatto ambientale nel nord dell’Adriatico. La questione è stata trattata nell'ambito dei lavori del Comitato dei ministri dei due Paesi al quale hanno preso parte, sul fronte italiano, anche i titolari dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e delle Politiche agricole, Luca Zaia, oltre ai sottosegretari allo Sviluppo economico, all'Istruzione ed ai Trasporti, e al presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo.

Nel campo della protezione ambientale, l’intesa stabilisce la necessità di individuare e attuare tutte le misure per la realizzazione degli obiettivi ambientali europei in materia di acqua, ambiente marino biodiversità e sviluppo sostenibile concentrando l’attenzione in particolare su una strategia relativa proprio all’Adriatico. Infine, l’accordo ha definito anche un rafforzamento delle consultazioni bilaterali per lo sviluppo del settore rurale e della sicurezza alimentare oltre ad azioni congiunte in ambito forestale e nel settore della pesca. L’obiettivo italiano, insomma, è quello di rafforzare le relazioni economico-commerciali: il nostro paese, infatti, è il secondo partner commerciale della Slovenia dopo la Germania ma è solo sesto per investimenti diretti con un interscambio commerciale di 5,8 miliardi di euro nel 2007.
 
fonte Alessandro Sperandio su www.ilvelino.it

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