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08 giu – ”Famiglia Cristiana ricordi la nostra tragedia di cattolici”

Al Direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino.

Quello che mi spinge a scriverLe è il cognome: il Suo è Sciortino e il mio è Sciortino.

La nostra famiglia è originaria di Bagheria e mio nonno, insegnante elementare, dopo aver combattuto sul Carso durante la Prima Guerra Mondiale, si è trasferito dalla Sicilia nella Venezia Giulia con la famiglia,e assieme ai figli, pure loro insegnanti elementari, hanno diffuso la cultura italiana in terra Istriana e Dalmata per tanti anni.

Gli eventi storici della Seconda Guerra Mondiale hanno fatto si che, come tanti altri italiani,anche noi fossimo costretti all'esilio.

Ma questo, e il trascorrere del tempo, non hanno minimamente attenuato l'amore per la nostra terra e per l'Italia, anzi, se possibile, l'ha acuito.

Cosa desidero chiedere a Lei quale Direttore di un giornale Cattolico? E' di ricordare con poche e semplici parole, la sofferenza patita da tutti quei Cattolici istriani che pur di non rinnegare la loro religione e la loro italianità hanno preferito abbandonare le proprie case, i propri campi, i propri cimiteri.

Un particolare mi ricordo con chiarezza di quando da bambino mi trovavo nell'Istria occupata dall'Esercito Jugoslavo: ricordo che quando i militari ci passavano vicino, parlando una lingua che non capivamo, si divertivano a bestemmiare Dio e la Madonna in italiano, ben sapendo di ferirci  nel più profondo dei nostri sentimenti.

Forse, nel Giorno Del Ricordo, fare presente ai Suoi lettori le sofferenze patite da quei 350.000 Cattolici che hanno scelto l'esilio per i motivi sopra ricordati, e le migliaia di morti torturati e infoibati, tra cui, presumo Lei lo sappia, 37 Sacerdoti, forse ricordarlo ai Suoi lettori, dicevo, aiuterebbe a non dimenticare una simile tragedia e indurrebbe qualcuno a rivolgere una preghiera per chi non c'è più.

Grazie.

Stefano Sciortino

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