Alla luce della ritrovata unità d'intenti tra le Associazioni degli Esuli dopo l'ultimo Consiglio Federale del 18 Luglio ed in seguito ad una attenta verifica dei percorsi operativi di questo, credo sia giunto il momento per l'ANVGD, di avviare una profonda e chiarificatrice riflessione.
Da troppo tempo ormai si agita un ristretto gruppo di persone -sempre le stesse- che si autodefinisce "Area di minoranza" emanando ripetutamente proclami un po' obsoleti nella sostanza ma estremamente arroganti nella forma.
Sicuramente un'associazione di così ampio respiro come la nostra richiede e deve pretendere un onesto confronto interno, ma la strada scelta dalla così detta minoranza segue con scadenze prevedibili la scorciatoia della contestazione a prescindere.
Dopo tanto soffiare per la verità abbiamo visto svolazzare solo bolle di sapone e con dispiacere dobbiamo invece riscontrare anche un uso inelegante della maldicenza. D'altronde cosa ci si poteva aspettare dopo quella corsa di due anni fa a genuflettersi al tavolo dell'allora Governo Prodi con sgomitamenti quasi patetici.
Ora appare evidente che per questi signori il tempo si è bloccato, paralizzati come sono dalle loro incongruenze, vagano alla ricerca di un apparenza cercando per altro sponde in territori politici improponibili anche per la pochezza del contenitore.
Di fronte a queste stalattiti credo sia arrivato il momento di lasciarli andare dove li porta… il cuore… Incoraggiamoli anzi a dimostrare quanto valgono, spingiamoli a ripresentare le loro attempate proposte "risolutrici". E' possibile che da esperti navigatori riescano a sorprenderci, magari anche a farci ricredere sugli indirizzi politici di cui si sono infatuati come il Tonino Nazionale e che al momento sembrano per lo meno paradossali.
Nel caso poi che di tanto rumore resti ben poco, un amen non si nega a nessuno.
Roberto Predolin
